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Fnsi 20 Feb 2005

Dall'assemblea dei periodici la preoccupazione per un settore in difficoltà

Dall'assemblea dei periodici la preoccupazione per un settore in difficoltà

Dall'assemblea dei periodici la preoccupazione per un settore in difficoltà

Quasi duecento giornalisti che lavorano nei periodici italiani hanno partecipato nei giorni scorsi all’assemblea indetta a Milano dal neonato Coordinamento nazionale di settore formatosi all’interno della Federazione Nazionale della Stampa. È stata una mattinata piena di idee, proposte, testimonianze, a conferma che i colleghi dei periodici, da sempre in prima linea nelle lotte sindacali perché da sempre prime vittime degli esperimenti degli editori, hanno ancora voglia di discutere, contare e agire. Quello dei periodici è un settore in difficoltà; la congiuntura economica negativa e la legge Gasparri ne limitano le risorse, c’è crisi di credibilità per una pubblicità sempre più indispensabile e sempre più invadente, gli altri mezzi di informazione diventano spesso dei concorrenti diretti. Ma tutto questo non giustifica l’arrembaggio delle aziende a tagliare posti di lavoro, chiudere testate, decentrare la produzione, cedere giornali ad aziende in cui i colleghi sono meno pagati e poco (o per nulla) tutelati. Paolo Serventi Longhi (segretario nazionale) e Guido Besana (vicesegretario), a nome dell’intera Giunta Fnsi, ma anche Giovanni Negri, presidente della Associazione Lombarda, e tutti i colleghi dei Comitati di redazione del settore intervenuti, da Rizzoli a Gruhner, da Mondadori a Hachette, da Universo a Darp, all’Espresso, concordano che il nuovo contratto dovrà meglio e con più severità regolare il lavoro nella nostra categoria, nei periodici soprattutto: troppi i contratti a termine, troppe le posizioni “atipiche” (“Sono talmente tante, che i lavoratori atipici sono ormai gli altri, quelli con l'articolo 1…”, ha commentato l’avvocato Mario Fezzi), troppo abusivato, troppi stagisti usati impropriamente. È indispensabile rafforzare i poteri dei Cdr e dei coordinamenti dei Cdr, e segnare con paletti sempre più precisi l’uso dei colleghi nelle funzioni multi-mediali e multi-testata che sempre più le grandi aziende, agglomerati di quotidiani, periodici, radio, tv, siti internet e altro, richiedono. Anche perché i periodici sono il settore in cui è più elevata la presenza di società straniere: talmente abituate ad operare, a casa loro, con maggiori flessibilità organizzative e minori tutele sociali da (cercare di) comportarsi nella stessa maniera a casa nostra. Ma si dovrà anche dare una svolta positiva, contrattualmente chiara in termini economici e normativi, alla condizione del grandissimo numero di colleghi freelance che nei periodici sono la maggioranza degli scriventi. Non poteva esserci inizio migliore di questa, confortato dall’interesse e dalla presenza di tanti colleghi, per il Coordinamento periodici Fnsi, che sarà d’ora in poi a fianco dei Cdr negli impegni aziendali ma soprattutto cercherà di essere attivo e propositivo per la piattaforma contrattuale. E nella gestione delle lotte che la vertenza contrattuale comporterà. Il coordinatore Periodici Fnsi Gabriele Porro

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