Scade la prima fase dell’iter di mobilità che prevede il licenziamento di 16 dipendenti su 23 di Antenna Sicilia e, senza interventi, per l’emittente televisiva si prospetta la chiusura. Il presidente dell’Unione cronisti siciliani però non ci sta: “È un pericolo da scongiurare in ogni modo, dando piena attuazione a tutti gli strumenti normativi e sindacali”, scrive in una nota Andrea Tuttoilmondo.
“Il venir meno di un’autorevole voce come quella di Antenna
Sicilia è un pericolo da scongiurare in ogni modo, dando piena attuazione a
quegli strumenti normativi e sindacali che, oltre a tutelare i livelli
occupazionali della storica redazione siciliana, garantirebbero all’utenza un
completo godimento del diritto d’informazione”.
A dirlo è il presidente dell'Unci Sicilia, Andrea Tuttoilmondo, che commenta
così il difficile momento che sta attraversando l’emittente Antenna Sicilia,
per la quale oggi scade la prima fase dell’iter di mobilità che prevede il
licenziamento di 16 dipendenti su 23.
A rischio, dopo 36 anni di attività, c’è la stessa continuazione del servizio.
Come scrivevano qualche giorno fa in una nota congiunta Associazione siciliana
della stampa, Slc-Cgil e Fistel-Cisl: “Tra qualche settimana, dopo avere
licenziato i giornalisti e i tecnici, Antenna Sicilia non trasmetterà più né
telegiornali né programmi di intrattenimento, scrivendo così in modo
fallimentare la parola fine su una storia prestigiosa”.
“I cronisti e le maestranze di Antenna Sicilia - conclude Tuttoilmondo -
rappresentano un patrimonio dal valore inestimabile al quale il mondo
dell’informazione regionale, soprattutto in questa fase di crisi, non può
rinunciare. A loro va la piena solidarietà dell’Unci Sicilia”.