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Cpo-Fnsi 07 Lug 2009

Cpo-Fnsi: allarme sulle mancate sostituzioni per maternità nelle aziende editoriali

"Avere un figlio è un lusso? Sembra proprio di sì, per le donne giornaliste. Non solo i tempi di lavoro e di vita sono difficilmente conciliabili, ma la difficoltà di ottenere un contratto, per le giovani colleghe, impone il rinvio della maternità sempre più avanti". E' quanto afferma in una nota la Commissione Pari Opportunità della Fnsi

"Avere un figlio è un lusso? Sembra proprio di sì, per le donne giornaliste. Non solo i tempi di lavoro e di vita sono difficilmente conciliabili, ma la difficoltà di ottenere un contratto, per le giovani colleghe, impone il rinvio della maternità sempre più avanti". E' quanto afferma in una nota la Commissione Pari Opportunità della Fnsi

"Ora, anche le sostituzioni di maternità - prosegue la nota della Cpo - stanno diventando a rischi molte e importanti aziende editoriali hanno annunciato che, di fronte ad una nuova gravidanza di una collega, non si ritengono obbligate a garantirne la sostituzione per il periodo di astensione obbligatoria. Una maternità in redazione, quindi, diventa sempre più spesso un elemento di disagio tra i colleghi, che ritengono di venir “defraudati” da chi si assenta dal lavoro senza esseresostituita. Questo può dar vita a malumori cherischiano di trasformarsi in un vero e proprio mobbing orizzontale dei colleghi verso le “fannullone” che preferiscono restare a casa anziché andare a lavorare in redazione. Problemi analoghi riguardano i colleghi uomini che, come prevede la legge, chiedano di fermarsi a casa per il congedo parentale quando diventano padri. E non sono poche, purtroppo, le denunce di colleghe che, al momento dell’assunzione –in genere presso piccole realtà editoriali – si sono viste presentare una lettera di dimissioni in bianco da firmare in caso di gravidanza, nonostante questa pratica sia espressamente vietata dalla legge. La commissione pari opportunità della Fnsi denuncia con forza questi fatti e ricorda che , in un paese che parla tanto di famiglia, proprio chi cerca di farsene una viene penalizzato. La Cpo sollecita quindi gli editori a ripristinare la prassi disostituire le assenze per maternità, garantendo quindi possibilità di lavoro ai tanti colleghi in attesa di un contratto. E impegna la Fnsi, le associazioni regionali di stampa e i comitati di redazione, a vigilare sulla regolarità dell’applicazione della legge sulla maternità e a denunciarne eventuali violazioni".

@fnsisocial

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