Il 23 dicembre, il "regalo" dell'editore di TrentinoTv, Graziano Angeli, di voler licenziare 3 giornalisti. L'annuncio durante l'incontro con Sindacato giornalisti del Trentino Alto Adige e Fistel-Cisl. Alla base del dimezzamento dell'organico dell'emittente gli asseriti 337.029 euro in meno ricevuti dalla Provincia di Trento nel 2016.
Alla vigilia di capodanno, il regalo (senza virgolette) del presidente Pd del consiglio provinciale di Trento Bruno Dorigatti, ex segretario della Cgil del Trentino, marito della direttrice di TrentinoTv Marilena Guerra, della firma dell'autorizzazione di altre cento trasmissioni (mini tribune politiche) per complessivi 80.000 euro. Cifra che si aggiunge ai circa 36.000 euro della diretta televisiva del consiglio provinciale coperta sempre da TrentinoTv.
A parte il possibile conflitto di interessi del presidente del consiglio provinciale di Trento, Fnsi e Sindacato Giornalisti del Trentino Alto Adige sottolineano l'incongruenza della decisione e ritengono che «anche la legge provinciale di Trento sull'editoria del 7/12/2016, che prevede provvidenze a chi promuove l'informazione locale salvaguardando i livelli occupazionali, debba armonizzarsi con la legge nazionale», i cui decreti attuativi sono in approvazione dal dipartimento dell'editoria.
«È del tutto evidente che, qualora (e solo se) i ventilati licenziamenti di giornalisti dovessero verificarsi, l’ente che presiedo sarà titolato ad assumere tutti i provvedimenti utili a tutelare l’occupazione in questo settore», ribatte il presidente del Consiglio provinciale Dorigatti.
E intanto sulla vicenda interviene anche il presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Trentino Alto Adige, Fabrizio Franchi, che chiede l'intervento della Corte dei Conti.