'L'appello cautelare è infondato e va respinto'. Così il Consiglio di Stato nell'ordinanza con la quale boccia il ricorso presentato dall'emittente Tele Molise, che aveva reclutato nel proprio collegio di legali anche l'ex pm ed ex ministro Antonio Di Pietro, contro la presidenza del Consiglio dei ministri e contro il Mise in relazione al provvedimento con il quale il ministero aveva sbloccato, a febbraio 2019, un ulteriore 40 per cento dei contributi 2016 alle tv locali. Il ricorso era stato già rigettato dal Tar del Lazio in primo grado a inizio aprile.
Soddisfatta la Federazione nazionale della Stampa italiana, che si è costituita in giudizio anche dinanzi al Consiglio di Stato perché il ritardo nell'erogazione dei fondi sta mettendo a rischio le retribuzioni e i posti di lavoro di numerosi giornalisti in tutta Italia.
«L'ordinanza del Consiglio di Stato – afferma il segretario generale Raffaele Lorusso – mette fine a un braccio di ferro pretestuoso, che ha già creato numerosi problemi ai giornalisti e ai lavoratori di numerose emittenti locali in tutta Italia, che rivendicano il pagamento di numerose mensilità di retribuzioni. Adesso bisognerà vigilare per far sì che le risorse che saranno stanziate dal ministero vengano utilizzate dalle aziende innanzitutto per pagare gli arretrati».
Nell'ordinanza il Consiglio di Stato ha anche evidenziato la fondatezza delle tesi sostenute nella memoria presentata dalla Fnsi. 'Le somme ancora da distribuire – spiega infatti la sesta sezione del Consiglio di Stato nel dispositivo pubblicato oggi, 13 maggio 2019 – accantonate dal Ministero in via prudenziale per il caso di accoglimento del ricorso e pari al 10% del totale, sono più che sufficienti a coprire il finanziamento che alla ricorrente appellante spetterebbe anche nella più favorevole delle ipotesi da lei prefigurate'. Inoltre, proseguono i giudici, 'l'ulteriore rischio paventato dalla ricorrente appellante, ovvero una generale ridistribuzione dei fondi, che toccasse le posizioni anche di altri soggetti, intanto è allo stato solo un'eventualità teorica e comunque richiederebbe un'iniziativa giudiziaria di questi altri interessati, che al momento non consta'.
Mancano pertanto le condizioni perché il tribunale possa accogliere la richiesta di provvedimento cautelare avanzata da Tele Molise. Il ministero dello Sviluppo economico potrà ora procedere alla liquidazione del 40 per cento dei contributi relativi al 2016, che va ad aggiungersi alla prima tranche del 50 per cento dell'importo complessivo pagata nei mesi scorsi.
Il giudizio di merito sui ricorsi presentati da Tele Molise e da altre emittenti è fissato per dicembre 2019 dinanzi al Tar del Lazio. Il recepimento del regolamento in una norma di legge rende però il giudizio di fatto superato.