Dopo gli incontri preliminari e le riunioni della commissione contratto Fnsi e del consiglio di presidenza della Fieg entra nel vivo la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro giornalistico. C’è accordo tra le parti nel chiudere il confronto entro il 1 aprile 2016. “Soltanto la ripresa del mercato del lavoro può assicurare un futuro ai giornalisti italiani”, evidenzia il segretario generale Raffaele Lorusso.
La partita del rinnovo del contratto di lavoro Fieg-Fnsi è ufficialmente aperta. Dopo gli incontri preliminari fra le delegazioni della Federazione degli editori e del sindacato dei giornalisti, dai quali è venuta fuori la chiara e reciproca volontà di dar vita ad un confronto senza pregiudiziali e improntato all’innovazione, le riunioni del consiglio di presidenza della Fieg e della commissione contratto della Fnsi hanno sancito l’avvio della discussione. Con una lettera inviata al segretario generale Raffaele Lorusso, il presidente della Fieg, Maurizio Costa, ha ricordato che "il vigente contratto nazionale di lavoro, così come previsto dall’articolo 52, cesserà di avere efficacia dal 1 aprile 2016, confermando la volontà di proseguire il confronto per il suo rinnovo al fine di evitare l’assenza di regole contrattuali condivise a partire dal 1 aprile 2016".
Il segretario Raffaele Lorusso, nel prendere atto della comunicazione della Fieg, sottolinea che la Fnsi “concorda sulla necessità di concludere il confronto in atto per il rinnovo del contratto collettivo in modo da consentirne la sua entrata in vigore dal 1 aprile 2016”.
La Federazione nazionale della Stampa, così come ribadito nel corso della riunione della commissione contratto, considera il rinnovo contrattuale una sfida per cambiare in profondità le regole contrattuali, aprendo all’introduzione dei mutamenti che in molte realtà hanno già profondamente cambiato il lavoro giornalistico e l’organizzazione del lavoro redazionale.
“I prossimi mesi – osserva Lorusso – ci chiameranno ad un confronto serrato con gli editori e all’ascolto della categoria, attraverso i momenti di consultazione previsti dallo statuto federale, ma anche con assemblee a livello territoriale e nei luoghi di lavoro. L’allargamento della maggioranza federale e la ridefinizione degli assetti dei quadri dirigenti non comporteranno un cambiamento della linea e del programma approvati al Congresso, ma rafforzeranno il lavoro intorno ad un’idea largamente condivisa di sindacato, di una professione in profonda evoluzione e di un contratto che deve puntare sulla ripresa dell’occupazione, costruendo percorsi di inclusione dei troppi giornalisti precari che vengono quotidianamente sfruttati e ampliando il ventaglio di tutele, garanzie e welfare per gli autonomi. Soltanto la ripresa del mercato del lavoro può assicurare un futuro ai giornalisti italiani, tutelando i diritti acquisiti e la sopravvivenza degli enti della categoria”.