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Rai 14 Apr 2010

Congresso Usigrai, il segretario Carlo Verna: "Questa è la Rai di Caligola e dello Zimbabwe, se non si cambia saranno dolori" Garimberti: "Senza risorse non esiste la Rai"

Salsomaggiore Terme, 13 aprile -  Oltre un minuto e mezzo di applausi e una buona dose di commozione per Carlo Verna, che ha svolto la sua relazione al congresso dell'Usigrai, in corso a Salsomaggiore Terme.Le assise del sindacato dei giornalisti della Rai molto probabilmente gli rinnoveranno il mandato al vertice della segreteria.

Salsomaggiore Terme, 13 aprile -  Oltre un minuto e mezzo di applausi e una buona dose di commozione per Carlo Verna, che ha svolto la sua relazione al congresso dell'Usigrai, in corso a Salsomaggiore Terme.
Le assise del sindacato dei giornalisti della Rai molto probabilmente gli rinnoveranno il mandato al vertice della segreteria.

Quella di Verna è stata una relazione lunga, articolata, a tratti polemica, soprattutto verso il direttore generale della Rai, Mauro Masi. Ma c'è stato anche il 'no' al contratto di servizio, considerato troppo vago sul fronte della controprestazione. Il segretario ha rivolto critiche aspre all'assenza di una lotta vera e concreta all'evasione del canone. Molti i punti di convergenza con quanto affermato dal presidente della Rai, Paolo Garimberti, collegato in videoconferenza, in primis la questione della governance Rai: "Non può non essere uno dei punti chiave al tavolo delle riforme. Lo chiediamo con forza per il bene di tutti. Qui sono saltate le regole, lo spoil-system si sta spingendo dai vertici aziendali, dai direttori, ai gradi intermedi, in palese violazione del codice civile. E ai danni che i giudici quantificheranno e che peseranno sui bilanci, si aggiungeranno quelli della lacerazione del tessuto umano e professionale".
"Si può - aggiunge Verna - prescindere da una trafila naturale di carriera per assurgere in cielo, così come può succedere che un cavallo sia fatto senatore. Questa è la Rai di Caligola e dello Zimbabwe. Non ci piace, non può reggere nel tempo, non giova a nessuno sapere di poter precipitare agli inferi non perché si è sbagliato professionalmente, ma perché non si sono frequentate le segreterie di partito vincenti, perché non si è in linea".    Per la Rai Verna chiede quindi una nuova governance, davvero libera da ingerenze di qualsiasi tipo, una nuova natura giuridica, una lotta senza quartiere all'evasione del canone. "Se non si cambia - dice - saranno dolori".
"Vogliamo l'autonomia del servizio pubblico, vogliamo la libertàdi informare. Rilanciamo, non molliamo, insistiamo, testardi, tenaci. Giovanni Floris, che ha accettato di condurre qui a Salsomaggiore la serata pubblica, mi perdonerà se prendo in prestito per chiudere il suo: Alè!" conclude Verna, fra gli applausi della folta platea. (ANSA) GARIMBERTI CHIEDE RIFORMA; NUOVO RINVIO PER RUFFINI
MASI DIFENDE AZIONE RISANAMENTO CONTI, AZIENDA NON È IN DECLINO

SALSOMAGGIORE TERME (PARMA), 13 APRIILE - ''Nella stagione delle riforme ci deve essere un posto anche per la Rai''. A rilanciare il tema nell'agenda di maggioranza e opposizione è il presidente, Paolo Garimberti, che nel giorno di apertura del congresso Usigrai a Salsomaggiore ribadisce l'impegno per la ''crociata'' contro l'evasione del canone. Garimberti stigmatizza il clima urlato che incide anche sull'azienda e invita piuttosto al confronto: ''Chi ha più sale in zucca lo usi'', dice. E intanto è ancora rinvio per il caso Ruffini: su richiesta della direzione generale, alle prese con il rebus di una 'collocazione adeguata' per l'ex direttore di Raitre - in causa con Viale Mazzini – e per Giovanni Minoli, il cda di domani slitta a lunedì.

''La Rai ha bisogno di una nuova riforma per essere più libera, più autonoma, più azienda'', sottolinea Garimberti lanciando ''un appello alla politica e alle istituzioni''.

L'altra parola chiave, per il presidente, è risorse, ''perché senza risorse non esiste autonomia, non esiste multimedialità, non esiste la Rai. Di qui la battaglia per il recupero dell'evasione del canone, da portare avanti ''con testardaggine, con ostinazione'': ''Se sarà vinta, potremmo fare di tutto e di più, come recitava un vecchio spot, e meglio, aggiungo io''.

Di risorse parla anche il direttore generale, Mauro Masi, in un messaggio al congresso: ''La Rai non è affatto in declino, come qualcuno vorrebbe far credere. La Rai è una grande azienda che vive, certo, un momento irto di difficoltà, ma che è in grado di superare con le proprie forze''. Il dg rivendica i risultati dell'azione di risanamento dei conti portata avanti finora, lo ''sforzo repentino ed efficace che ha permesso di abbattere la struttura dei costi esterni di oltre 100 milioni di euro in soli sei mesi''. E l'intervento avviato sul budget 2010

permetterà di recuperare ''ulteriori 130 milioni di squilibrio - garantisce Masi - lasciando come obiettivo del piano industriale quello di raggiungere l'equilibrio economico complessivo, che è il solo viatico per garantire un futuro a questa azienda''.

Sul tavolo del direttore generale, in queste ore, resta però innanzi tutto il caso di Paolo Ruffini, l'ex direttore di Raitre che era stato destinato a guidare Rai Digit - la direzione di coordinamento della nuova offerta digitale, attualmente gestita dalla vicedirezione generale di Antonio Marano - e che intanto ha fatto causa all'azienda per chiedere di essere reintegrato.

Nonostante la questione sia da diverse settimane all'ordine del giorno, una soluzione non sarebbe stata ancora trovata. E tra l'altro resta in stand by anche l'avvio dei nuovi canali, che in gran parte dovrebbero essere pronti per lo switch over in Lombardia (18 maggio): tra le novità, un nuovo canale di sport, Rai Movie (erede di Raisat Cinema), Rai Premium (già Raisat Premium), Rai Yoyo (Raisat Yoyo), mentre Rai 5 (erede di Raisat Extra), tutto dedicato alla cultura, dovrebbe debuttare in autunno. Il dg sta cercando anche una ''proposta adeguata e coerente'' agli impegni già presi con Giovanni Minoli, coordinatore delle iniziative Rai per le celebrazioni dei 150 anni dell'unità d'Italia: il nodo riguarda in particolare l'inquadramento contrattuale del direttore di Rai Educational, che a maggio compie 65 anni e va in pensione. (ANSA)

USIGRAI; FLUSSI, PER RAI SCELTE ANCHE DOLOROSE
SALSOMAGGIORE TERME (PARMA), 14 APRILE – ''Non voglio nascondermi dietro un dito: recupero dei costi significa 'tagli',  ma non solo 'tagli', significa anche efficientamento, flessibilità, modernizzazione. Tutti argomenti ostici da trattare, indipendentemente dal lato del lato dove ci si siede'': sono le parole di Luciano Flussi, direttore del personale della Rai, intervenuto stamani al congresso dell'Usigrai in svolgimento a Salso Maggiore Terme. Flussi ha parlato di scelte che rischiano di essere dolorose ma che sono necessarie per la sostenibilità dell'azienda. Il direttore del personale della Rai ha ricordato come l'azienda si sia lasciata alle spalle due anni drammatici, fornendo un quadro dettagliato di cifre e numeri. La rai ha lasciato sul tavolo della crisi, solo nel 2009, oltre 200 milioni di euro. E, ha spiegato Flussi, ha tenuto il canone, ma il fatturato pubblicitario è passato da 1.188 a 991 milioni, dopo che l'anno precedente era passato da 1.235 a 1.188 milioni. In tutto 250 milioni in meno. Il canone ha tenuto, in termini di fatturato, ha spiegato ancora il direttore del personale, ma dal 2004 al 2009 è cresciuto solo del 3,7%, quindi al di sotto di quello che, nello stesso periodo, è stato l'andamento dell'inflazione. ''Eravamo, nel 2004, quando l'importo del canone era di 99,6 euro, a poco meno di 1,5 miliardi, siamo oggi (nel 2009) a 1,645 con il canone a 107 euro'', ha specificato Flussi. In sostanza, l'evasione, in 6 anni, è passata dal 22,8 al 26,5%. ''Se non si fosse intervenuti sui costi - ha sottolineato Flussi - oggi la situazione dell'azienda sarebbe ben più allarmante di quanto non sia. E quando parliamo di costi, sono due gli elementi da tenere in considerazione: i costi esterni e i costi del personale, perché il resto è dato dagli ammortamenti che non sono comprimibili''.

I costi esterni crescevano, fino al 2007, di circa 50 milioni all'anno fino a raggiungere la cifra di 1449 mila euro. Nel 2009 - sempre secondo i dati forniti dal direttore del personale - sono scesi a 1392, quindi con una riduzione del 2%. Il costo del personale cresceva mediamente di 25 milioni di euro anno su anno. Dal 2007 è rimasto stabile. Flussi ha ricordato che il nuovo progetto di incentivazione all'esodo è all'esame del consiglio di amministrazione, progetto necessario per ridurre i costi: ''lo scenario che abbiamo davanti indica che nel 2012 rischiamo di stare sotto di ulteriori 200 milioni. La metà di questi è ipotizzabile che possano essere recuperati agendo sui ricavi, in primis sul recupero della raccolta pubblicitaria.

L'altra metà non può che essere recuperata agendo sul recupero dei costi, e qui le scelte rischiano di essere dolorose''. (ANSA)

 

USIGRAI; FLUSSI, CAMBIARE INFORMAZIONE RAI

 

SALSOMAGGIORE TERME (PARMA), 14 APRILE - ''L'offerta di informazione della Rai può rimanere così com'è? Temo di no. Veniamo da una cultura che fa dei telegiornali e dei giornali radio una sorta di rito, che si celebra ad orari prefissati, alle 13, alle 20 e così via'': è lo spunto di riflessione che il direttore del personale della Rai Luciano Flussi offre alla platea dei delegati al congresso dell'Usigrai in svolgimento a Salso Maggiore Terme (Parma).

''Oggi - spiega Flussi - l'informazione e il bisogno di informazione superano i riti a cui per tanto tempo ci eravamo abituati. C'è una intera fascia generazionale che oramai punta verso l'età adulta, che si è abituata a modalità di fruizione del prodotto news attraverso canali che non sono quelli dei giornali e della televisione''. Per questo, il direttore del personale pone la questione in questi termini: ''dobbiamo chiederci se la nostra modalità di offerta è l'unica possibile o ce ne possono essere altre. E se questa modalità è compatibile con l'attuale quadro delle risorse. Dobbiamo chiederci se è accettabile che, del complesso della nostra informazione su internet, il 60% delle pagine viste siano quelle di Televideo - ovvero su un mezzo che mette insieme testi, immagini e suoni, noi siamo massicciamente presenti con la testata che, per propria natura, dispone solo di testi - e che il Tg1 'pesi' il 4% dell'offerta Rai''. (ANSA)

 

TG1; FLUSSI, PER BUSI NO CENSURA MA RICHIAMO A NORME

 

SALSOMAGGIORE TERME (PARMA), 14 APR - L'interesse dell'azienda deve prevalere su quello del singolo: Luciano Flussi, direttore del personale della Rai, ha riservato l'ultima parte del suo intervento al congresso dell'Usigrai al caso di Maria Luisa Busi, la conduttrice del Tg1 che ha ricevuto una lettera di puntualizzazione delle norme aziendali dopo un'intervista nella quale ha criticato la linea editoriale della direzione Minzolini.

''Io sono la persona - ha detto Flussi - che ha messo la propria firma sui provvedimenti di cui si è parlato molto nei giorni passati. Si è parlato di censura, di intimidazione, di violazione dei diritti fondamentali''. Flussi ha ricordato come in ogni azienda esistano codici che disciplinano la comunicazione su scelte e decisioni aziendali. Nella Rai, la prima volta che si è ritenuto di introdurre norme volte a regolare (nel senso di vietarle) il rilascio di interviste, ha ricordato, è stato il 15 gennaio del 1955. Quelle norme non sono state ribadite per 40 anni perché, ha spiegato Flussi, non ce ne è stata la necessità.

''Dal 1993 - ha sottolineato - ognuno dei direttori generali che si sono succeduti al settimo piano di viale Mazzini è intervenuto, senza modificare alcunché dei concetti di fondo, ma con la finalità evidente di ricordare a tutti che siamo un'azienda e non una comunità autogestita. Possibile che siano tutti censori, autoritari reazionari, intenti a colpire la libertà di critica e di espressione dei nostri giornalisti o forse, se per 40 anni non c'è stato motivo di dover ricordare a tutti noi che l'azienda è un'organizzazione complessa e

delicata e che richiede equilibrio e sobrietà, mentre negli ultimi anni ogni direttore generale ha ritenuto di dover intervenire, è perché si è perso quel senso di appartenenza e di identificazione dell'azienda che ha fatto della Rai la Rai? E se la Rai non è più la Rai, se l'interesse del singolo prevale su un interesse più complessivo, se scompare quel concetto di insieme che ha caratterizzato questa nostra benedetta azienda

dandole legittimazione agli occhi dell'opinione pubblica – ha concluso Flussi - tutti noi al di là di dove sta la ragione o il torto, tutti noi saremo più poveri''.   (ANSA)

USIGRAI; VENERDI’ ELEZIONE SEGRETARIO

SALSOMAGGIORE TERME (PARMA), 14 APR - Il congresso dell'Usigrai eleggerà nella tarda serata di venerdì il segretario e il nuovo esecutivo: sarà con ogni probabilità riconfermato al vertice Carlo Verna, eletto tre anni fa a Montesilvano. Gli aventi diritto al voto sono 217. Due le liste in campo. La prima - che fa riferimento a Verna - si chiama 'Libertà di informare' e si presenta alle assise di Salsomaggiore forte delle 80,3%, pari a 1155 voti su 1710. La seconda, 'Rai l'alternativa' ha ottenuto 283 voti, una percentuale del 19,7%.

Il congresso eleggerà gli 11 componenti dell'esecutivo e 18 giornalisti che andranno nelle commissioni consultive del sindacato. Il trenta per cento andrà alle cosidette quote di genere. La commissione pari opportunità è a carattere elettivo e verrà votata dal congresso. Gli iscritti all'Usigrai sono complessivamente 1710, compresi i precari. (ANSA)

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