«Capacità di visione, confronto e soluzioni condivise: di questo c'è bisogno per affrontare un cambiamento così rapido ed epocale. Non siamo più nella transizione digitale, ma siamo già dentro al digitale». Così Alberto Barachini, sottosegretario con delega all'Informazione e l'Editoria, è intervenuto al Congresso Fnsi di Riccione, sottolineando come «informazione e pluralismo, che costituiscono l'architrave della democrazia, vanno tutelati difendendo il lavoro dei giornalisti».
Il sottosegretario ha poi sottolineato come il mondo digitale sia «un’onda oceanica, ma dobbiamo evitare che si trasformi in uno tsunami: utilizziamo questa energia rendendolo il volano di un nuovo sviluppo occupazionale, ma dentro regole chiare e nette. È fondamentale rimanere distanti dalla tentazione di dopare le notizie, ricordando che oggi la strada maestra non è sostituire l'editoria tradizionale, ma integrare. E in questo percorso dobbiamo essere molto attenti, tutelando i livelli occupazionali e tenendo conto del rating di legalità degli editori».
Per Barachini «una luce in questa crisi può e deve accendersi, perché le difficoltà attuali non sono solo dovute alla metamorfosi in atto, ma anche alla mancanza di visione, all'aver scelto scorciatoie senza regole e di corto respiro. Gli strumenti ci sono e io intendo portarli avanti e aggiornarli, perché il precariato non aiuta il giornalismo, anzi ne pregiudica qualità, autorevolezza e indipendenza. Annuncio quindi l'intenzione di incentivare le realtà editoriali digitali certificate ad assumere giovani con contratti giornalistici e a breve lo inserirò nel fondo straordinario 2023. Ma occorre che si interrompa la caccia al click, che fa uscire il giornalista dai binari della correttezza ed erode il rapporto di fiducia coi cittadini».
Intelligenza artificiale, essenzialità nella pubblicazione di intercettazioni, «verifica anche in tempi di social network» e pirateria online, gli altri temi toccati dal sottosegretario, che ha poi concluso: «Credo sia opportuno lavorare a una riforma dell'Ordine dei giornalisti, ma facendo attenzione, perché allargare le maglie dell'accesso deve comprendere un miglioramento delle qualità professionali e un rafforzamento delle capacità di vigilanza. Sostenere l'informazione è un dovere, serve però responsabilità reciproca».