Alberto Cicero è il nuovo segretario dell'Associazione siciliana della stampa. È stato eletto dai 119 delegati che hanno partecipato a Capo d'Orlando al trentesimo congresso del sindacato. Cicero, che lavora al quotidiano "La Sicilia", sostituisce Daniele Billitteri. “Gli editori che continuano a negare il rinnovo del contratto ai giornalisti non si illudano di soffocarne le rivendicazioni per “sfinimento”. L’ha detto il Presidente della Fnsi Franco Siddi, intervenendo al trentesimo congresso della Stampa Siciliana
Alberto Cicero, 45 anni, capo servizio della redazione Provincia del quotidiano "La Sicilia" e segretario provinciale dell' assostampa di Catania, è stato eletto con 75 preferenze su 114 votanti. (ANSA) “Gli editori che continuano a negare il rinnovo del contratto ai giornalisti non si illudano di soffocarne le rivendicazioni per “sfinimento”. L’ha detto il Presidente della Fnsi, Franco Siddi, intervenendo al trentesimo congresso della Stampa Siciliana a Capo d’Orlando. "L'ho detto e lo confermo - ha sottolineato Siddi - ancora con più ragione ora, poco dopo la conclusione dei lavori. L’oltranzismo della controparte Fieg fa solo irrobustire la consapevolezza delle ragioni di mobilitazione unitaria per il contratto. L’elezione del nuovo segretario dell’Associazione della Stampa Siciliana, per la prima volta a larghissima maggioranza dopo anni di incomprensioni e divisioni, su una linea di grande sostegno sul piano nazionale alla Fnsi, è un segnale di grande rilevanza, non solo interna. Chiamando alla segreteria un giornalista di valore professionale, riconosciuto spessore morale e chiaro impegno sindacale, come Alberto Cicero (caposervizo della “Sicilia” e già segretario della sezione di Catania dell’Assostampa), i colleghi siciliani hanno dato un’indicazione precisa a una controparte che, in questa regione ancora più che altrove, stava puntando sulla frammentazione interna tutte le carte per mettere all’angolo il sindacato. Un segretario che apre la strada a una nuova stagione di vasta coesione e partecipazione nella difesa del diritto di tutti i giornalisti a fare il loro mestiere, è stata la risposta, coerente con un dibattito di grande spessore, ancorché sofferta per le troppe remore di antiche lacerazioni e per le infinite tentazioni di minoritarie spinte opportunistiche particolari. Quanti, anche dall’esterno, puntavano al collasso del sindacato si sono sbagliati. Gli editori oltranzisti sono avvertiti: i giornalisti hanno ben compreso quale sia la posta in gioco e, senza rinunciare ma anzi arricchendo la forza del sindacato unitario della fatica democratica verso la convergenza degli interessi primari della categoria e della libertà e dell’autonomia dell’informazione, sono pronti più che mai ad affrontare con serietà il negoziato (se la Fieg capirà finalmente che questa è la strada dello sviluppo) e la lotta anche molto dura per un contratto che recuperi il precariato e la dignità, morale ed economica, del lavoro di tutti i giornalisti”.