Una tragica vicenda di violenza domestica, la sofferenza dei “bambini stregoni” in Congo, la vita dei braccianti africani in Campania, il grido di libertà di un carcerato. E poi le delicate testimonianze dei familiari di pazienti in coma e una satira dell’omofobia dentro una famiglia “normale”.
Sono questi i temi delle sei opere – di cui quattro inedite – vincitrici del Premio L’Anello Debole, la cui sesta edizione si è conclusa oggi presso la Comunità di Capodarco di Fermo, dopo un Festival che nel fine settimana ha visto impegnati 126 giurati popolari alle prese con le votazioni dei 24 finalisti.
Ecco dunque i vincitori sezione per sezione.
SEZIONE RADIO
Vincitore assoluto “Ritratto 03. Paola”, di Jonathan Zenti (Suoni Quotidiani/Audiodoc), durata 17’ e 6”, opera inedita.
Paola è la madre di Monica, ragazza uccisa a calci e pugni dal suo compagno dopo una lunga vita di violenza domestica. Ad accompagnare il suo racconto, la registrazione della telefonata che la figlia fece al 113 poco prima di venire uccisa: una testimonianza unica e terribile.
A “Ritratto 03.Paola” è stato assegnato anche il premio speciale della Giuria di qualità.
SEZIONE TV
Vincitore assoluto “L’inferno dei bimbi stregoni, di Stefano Liberti (Procon Communication Group), durata 13’, opera inedita.
Il reportage, girato a Kinshasa nel maggio 2009, racconta il fenomeno dei bambini che vengono accusati di stregoneria e sono mandati in strada spesso dalle loro stesse famiglie. Un fenomeno frutto della disgregazione sociale determinata dalla guerra e del proliferare delle chiese carismatiche che alimentano la credenza nella stregoneria.
Premio speciale della Giuria di qualità a “L’altro tempo”, di Anna Carini, durata 3’ e 26”, opera trasmessa su Rai Tre, rubrica “Racconti di vita”.
Nella Casa dei risvegli “Luca De Nigris” a Bologna, si impara a vivere in un altro tempo, quello lento, quasi immobile del coma. I familiari delle persone che per incidente o malattia sono sprofondate in uno stato di totale o semi incoscienza vengono coinvolti nel lungo percorso riabilitativo.
SEZIONE CORTOMETRAGGI DELLA REALTA’
Vincitore assoluto “Campania d’Africa”, di Francesco Alesi, durata 7’ e 43”, opera inedita.
Castel Volturno, una città di 25 mila abitanti a 40 km da Napoli è il centro abitato con la più alta percentuale di africani in Europa.
Prevalentemente sub-sahariani, maschi, giovani, poveri e clandestini, gli africani vivono nei sobborghi degradati della città. Attraverso fotografie e interviste viene offerto uno spaccato inusuale delle loro vite.
A “Campania d’Africa” è stato assegnato anche il premio speciale della Giuria di qualità.
SEZIONE CORTOMETRAGGI DI FICTION
Vincitore assoluto “In my prison”, di Alessandro Grande (Gem Produzioni), durata 7’, opera trasmessa al Roma Fiction Fest.
Un detenuto non riesce più a sopportare l’atmosfera opprimente che si respira all’interno di un carcere ed escogita così un piano originale per mettere fine alle sue angosce e trovare finalmente la serenità.
Premio speciale della Giuria di qualità a “Di spalle”, di Mario Parruccini, durata 4’ e 20”, opera inedita.
Un padre “gretto” commenta compiaciuto la notizia dell’aggressione a due omosessuali mentre la moglie è annoiata dalla sua stupidità. Intanto, nella sua stanza, il figlio si sta struccando dopo una “notte brava” in discoteca.
La cerimonia di premiazione è stata presentata da Andrea Pellizzari (Le Iene), il quale ha colto l’occasione per mostrare al pubblico il bellissimo video che lo vede protagonista nelle vesti del popolare “Mr Brown” nella campagna per i bambini di Haiti in favore della Fondazione Francesca Rava. Il video – visibile sul sito http://www.mrbrownforhaiti.org/ - sarà in vendita da martedì 9 novembre con il Corriere della Sera: questa di Capodarco è stata di fatto la prima presentazione ufficiale.
Alla premiazione hanno partecipato quasi tutti gli autori delle 24 opere finaliste. Sono anche intervenuti i rappresentanti delle istituzioni che, insieme alla Regione Marche, hanno sostenuto economicamente la manifestazione: il presidente della Fondazione Carifermo Amedeo Grilli, l’assessore alla Cultura della Provincia di Fermo Giuseppe Buondonno, il sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio. Ha inoltre partecipato Enrico Paniccià di “Giano”, il principale sponsor privato, insieme a “Steca Costruzioni” e “00 Group”.
Il Festival ha avuto inoltre come partner “Corriere Tv”, che ha ospitato sulle sue pagine i 18 video finalisti pubblicando per vari giorni la notizia nella home page di Corriere.it (http://www.corriere.it/spettacoli/10_ottobre_20/anello_debole_bc3604f2-dc5d-11df-be1f-00144f02aabc.shtml). Altri partner sono stati la Marche Film Commission, Corto Dorico e il cinema Sala degli artisti di Fermo.
IL PREMIO
Il Premio “L’Anello Debole” – Radio, TV, Cinema contro l’esclusione sociale” è stato promosso annualmente, a partire dal 2005, dalla Comunità di Capodarco di Fermo in seguito a un’idea di Giancarlo Santalmassi.
È un riconoscimento che la Comunità assegna ai migliori programmi giornalistici radiofonici e televisivi e ai migliori cortometraggi aventi come oggetto tematiche di forte contenuto sociale e sulla sostenibilità ambientale.
Dal 2010 le sezioni del premio sono 5: Radio, Tv, Corti della realtà, Corti di fiction, Cortissimi (realizzati con il telefonino). Le opere devono avere una durata tra 3’ e 25’, ad eccezione dei Cortissimi (meno di 3’).
Alle prime 6 edizioni sono pervenute in totale 717 opere: di queste, 671 sono state ammesse al concorso e 339 sono state selezionate per la votazione finale.
La selezione delle opere selezionate è stata effettuata come sempre da una commissione della Comunità di Capodarco.
La scelta dei finalisti è stata operata dalla Giuria di qualità (Giancarlo Santalmassi presidente, don Vinicio Albanesi, Pino Corrias, Daniela De Robert, Andrea Pellizzari, Daniele Segre), che ha dato un voto da 1 a 10 a ciascuna opera selezionata.
I finalisti sono stati votati allo stesso modo da una Giuria popolare formata da 126 persone tra cui una quarantina di studenti delle quinte classi di scuole superiori di Fermo: Liceo Scientifico, Isitituto professionale, Istituto tecnico commerciale, Istituto d’Arte. Le medie dei voti della Giuria di qualità e della Giuria popolare sono state quindi incrociate assegnando loro rispettivamente il peso del 60% e del 40%. Il voto finale ha determinato il vincitore per ciascuna sezione.
La Giuria di qualità si è riservata la facoltà di assegnare un proprio premio speciale a un’opera di ciascuna sezione.
Tra i partecipanti di questi anni, giornalisti di tutte le testate Rai e Mediaset, di Sky, La 7, Radio 24 e di varie testate radiotelevisive regionali, insieme a numerosi autori audio-video italiani e internazionali in concorso come singoli o in rappresentanza delle principali organizzazioni non profit.
Tutte le 339 opere finaliste delle prime 6 edizioni sono fruibili sul sito www.premioanellodebole.it.