Il XXV Congresso Fnsi impegna la prossima dirigenza federale, dal Consiglio nazionale a Presidente Segretario e Giunta, ad intervenire con regolamenti e comportamenti per sanare l’offensiva scarsità delle donne e dei temi delle donne sia entro la struttura sindacale e le scelte contrattuali sia nell’impaginazione e nella trattazione delle notizie.
Al di là della pur utile provocazione delle “quote” e delle sue evoluzioni (le “tante/quanti” di Cpo-Fnsi o le “50&50” di Noidonne, già recepite ad esempio da Cgil), occorre incidere sulle regole del lavoro, con iniezioni di “flessibilità buona” nel contratto e negli integrativi –part time, avanzato, sabbatici, aggiornamenti retribuiti, nuove specializzazioni e loro tempi… - e occorre tornare o dirigersi verso un giornalismo che informi sulla molteplicità della vita civile e dei bisogni e interessi delle persone, senza le attuali, insopportabili scorciatoie sensazionalistiche per la cronaca o diaristiche per i riti e gli interessi dei poteri politico e economico. Riequilibrando modi ed argomenti dell’informazione si liberano automaticamente spazi per chi e per cosa viene ora schiacciato ai margini dei riflettori. In particolare il giornalismo può contribuire subito ed a costo zero a rendere visibili le donne e le loro opere, intervenendo sul linguaggio e utilizzando termini al femminile per ruoli o professioni: non solo operaia o cameriera, ma anche ministra e ingegnera. Approvato per acclamazione dall'Assemblea dei delegati al XXV Congresso Fnsi