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Associazioni 20 Feb 2012

Colimoro: “Una lotta armata contro le redazioni? Suvvia Primo Cittadino sia meno arrogante”

Che avremmo dovuto fare i conti anche con l’annuncio da parte del sindaco di Salerno, Enzo De Luca, di promuovere una lotta armata per liberare le redazioni salernitane dai giornalisti cafoni ed imbecilli, confesso, non l’avevamo previsto. E confesso anche che, se gli intenti del primo cittadino di Salerno non mi avessero fatto malinconicamente sorridere per la demagogia e l’antidemocrazia intellettuale, sarei intervenuto con epiteti, cadendo evidentemente in una trappola, piuttosto che con qualche riga di riflessione.

Che avremmo dovuto fare i conti anche con l’annuncio da parte del sindaco di Salerno, Enzo De Luca, di promuovere una lotta armata per liberare le redazioni salernitane dai giornalisti cafoni ed imbecilli, confesso, non l’avevamo previsto. E confesso anche che, se gli intenti del primo cittadino di Salerno non mi avessero fatto malinconicamente sorridere per la demagogia e l’antidemocrazia intellettuale, sarei intervenuto con epiteti, cadendo evidentemente in una trappola, piuttosto che con qualche riga di riflessione.

Caro sindaco, ma perché? Che bisogno ha lei, sindaco democraticamente eletto, forse anche da qualche imbecille, di attaccare in maniera intellettualmente volgare la stampa e le redazioni della sua città e della sua provincia (tranne poche: quelle che parlano bene di lei?) definendole cafone ed imbecilli.
Dover intervenire laddove i dati riportati dai colleghi non rispondono a verità, è un suo dovere ed un diritto della collettività. In tal senso, Lei avrebbe avuto spazio ovunque se avesse deciso di tenere una conferenza stampa o di fare una dichiarazione.
E invece no. Sceglie il congresso provinciale della Cidec, per offendere gratuitamente e senza motivazione alcuna, tutta una categoria. Assumendo, evidentemente, atteggiamenti arroganti, maleducati e democraticamente molto discutibili. Non foss’altro che per la considerazione istituzionale che avrebbe dovuto avere per l’istituto della stampa e dell’informazione in generale. Se i giornalisti sbagliano, eventualmente fornendo informazione scorretta, il diritto, la giurisprudenza, i Tribunali hanno sempre saputo fare giustizia. E, le assicuro, che quando succede paghiamo di tasca nostra. Ecco perché solitamente, a meno che non ci sia qualche collega particolarmente masochista, siamo sempre molto attenti a non dire bugie (se non proprio non vuole credere all’onestà intellettuale della categoria e dei singoli colleghi!) Ma capisco che se i giornalisti raccontano verità che non le piacciono, chiedere rettifiche e cercare di ripristinare la verità in un Tribunale diventa complicato perché si rischia di fare figuracce. Proprio come quella di domenica mattina. Credo che la categoria attraverso le sue strutture abbia le carte in regola per chiederle i danni. A meno che non si dimostri che tutti i giornalisti di Salerno – tranne pochi, forse, come lei sostiene - siano cafoni ed imbecilli. Nel frattempo noi, adesso che ce l’ha detto, ci attrezzeremo per contrastare la sua lotta armata di liberalizzazione: ovviamente con le armi della professione, della democrazia e delle regole civili, certi che quanto accaduto dovrà innescare la reazione di tutto il mondo della professione, sindacale ed ordinistico, non solo a livello campano ma nazionale.

Firmato il rappresentante sindacale campano – quindi il primo imbecille - dei giornalisti imbecilli e cafoni di Salerno, Enzo Colimoro

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