Sono sempre di più gli italiani connessi a internet, anche grazie al boom di smartphone e tablet, e anche se è sempre la televisione a fare la parte del leone ormai le informazioni si cercano sempre di più sul web. Questa la fotografia scattata dal Censis e contenuta nel 12° Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione in cui Centro Studi Investimenti Sociali fa il bilancio della "grande trasformazione" dei media dell'ultimo decennio.
Nel 2015 continuano ad aumentare gli utenti della rete
(+7,4% rispetto al 2013) che arrivano alla quota record del 70,9% della
popolazione italiana, ma solo il 5,2% di essi si connette con banda
ultralarga. Continua poi la forte diffusione dei social
network, con il 50,3% dell'intera popolazione (il 77,4% dei giovani under 30)
iscritta a Facebook, mentre YouTube raggiunge il 42% di utenti (il 72,5% tra i
giovani) e il 10,1% degli italiani usa Twitter.
Resiste bene all'urto la televisione, che continua ad avere
una quota di telespettatori che coincide sostanzialmente con la totalità della
popolazione (il 96,7%), con un rafforzamento però del pubblico delle nuove
televisioni: la web tv è arrivata a una utenza del 23,7% (+1,6% rispetto al
2013), la mobile tv all'11,6% (+4,8%), mentre le tv satellitari si
attestano a una utenza complessiva del 42,4% e ormai il 10% degli italiani usa
la smart tv connessa in rete. Anche per la radio si conferma una larghissima diffusione di
massa (l'utenza complessiva corrisponde all'83,9% degli italiani), con
l'ascolto per mezzo dei telefoni cellulari (+2%) e via internet (+2%) ancora in
ascesa.
L'uso degli smartphone continua ad aumentare vertiginosamente
(+12,9%) e ora vengono impiegati
regolarmente da oltre la metà degli italiani (il 52,8%),
mentre i tablet praticamente raddoppiano la loro diffusione nel giro di un
biennio e oggi si trovano tra le mani di più di un quarto degli italiani (il
26,6%).
Non si inverte il ciclo negativo per la carta stampata:
-1,6% i lettori dei quotidiani rispetto al 2013, tengono i settimanali e i
mensili, mentre sono in crescita i contatti dei quotidiani online (+2,6%) e degli altri portali web di informazione (+4,9%).
Dopo la grave flessione degli anni passati, non si segnala
una ripresa dei libri (-0,7%): gli italiani che ne hanno letto almeno uno
nell'ultimo anno sono solo il 51,4% del totale, e gli e-book contano su una
utenza ancora limitata all'8,9% della popolazione (+3,7%).
Tra i giovani, infine, la quota di utenti della rete arriva
al 91,9%, mentre è ferma al 27,8% tra gli anziani; l'85,7% dei primi usa
telefoni smartphone, ma lo fa solo il 13,2% dei secondi; il 77,4% degli under
30 è iscritto a Facebook, contro appena il 14,3% degli over 65; il 72,5% dei
giovani usa YouTube, come fa solo il 6,6% degli ultrasessantacinquenni; i
giovani che guardano la web tv (il 40,7%) sono molti di più degli anziani che
fanno altrettanto (il 7,1%); il 40,3% dei primi ascolta la radio attraverso il
telefono cellulare, dieci volte di più dei secondi (4,1%); e mentre un giovane
su tre (il 36,6%) ha un tablet, solo il 6% degli anziani lo usa.
Al contrario, l'utenza giovanile dei quotidiani (il 27,5%) è
ampiamente inferiore a quella degli ultrasessantacinquenni (il 54,3%). Oggi le
prime cinque fonti di informazione usate dagli italiani sono: i telegiornali
(utilizzati dal 76,5% per informarsi), i giornali radio (52%), i motori di
ricerca su internet come Google (51,4%), le tv all news (50,9%) e Facebook
(43,7%).
Aumento record dell'utenza delle tv all news, in crescita
del 34,6% rispetto al 2011, Facebook +16,9%, le app per smartphone +16,7%,
YouTube +10,9% e i motori di ricerca guadagnano il 10% dell'utenza di
informazione.
Ma tra i più giovani la gerarchia delle fonti cambia: al
primo posto si colloca Facebook come strumento per informarsi (71,1%), al
secondo posto Google (68,7%) e solo al terzo posto compaiono i telegiornali
(68,5%), con YouTube che non si posiziona a una grande distanza (53,6%) e
comunque viene prima dei giornali radio (48,8%), tallonati a loro volta dalle
app per smartphone (46,8%).