«Da cinque mesi, le giornaliste e i giornalisti del Tg3 sono costretti a lavorare in un quadro di incertezza, aspettando che il consiglio di amministrazione si decida a nominare il direttore. Il mondo da ottobre è stato capovolto, le sfide per l'informazione inedite e ancora più urgenti, invece la Rai è ferma, in attesa che si risolva lo stallo alla messicana tra i partiti. È una situazione ormai inaccettabile». Così il Cdr del Tg3 in un comunicato stampa diffuso mercoledì 5 marzo 2025.
«La redazione - prosegue la nota - non può votare un piano editoriale né si possono prendere decisioni per migliorare l’organizzazione del lavoro. Tutto questo mentre la mancata sostituzione dei pensionamenti riduce gli organici e l’azienda non risponde alle richieste del sindacato di indire una selezione pubblica. Chi tiene in ostaggio la Rai non ha rispetto per i suoi lavoratori e per il servizio pubblico, che è invece interesse esclusivo delle giornaliste e dei giornalisti del Tg3. Nonostante tutto, continuiamo a raccontare il Paese, orgogliosi del nostro ruolo in un’informazione che sia davvero plurale.
I rappresentanti sindacali concludono: «La qualità del lavoro, gli ascolti del Tg3 che doppiano quotidianamente quelli della Rete, ci dicono che la direzione è quella giusta. Il consiglio di amministrazione si deve assumere la responsabilità di decidere al più presto nell’interesse dei cittadini e dell’azienda».