«Assolto perché il fatto non sussiste». È la sentenza pronunciata dalla prima sezione penale del Tribunale di Catania nel processo per concorso esterno in associazione mafiosa celebrato nei confronti dell'imprenditore ed editore Mario Ciancio Sanfilippo. La Procura aveva chiesto la condanna a 12 anni e la confisca dei beni che gli erano stati dissequestrati. Il processo, iniziato nel 2017, verteva su presunti rapporti con esponenti di spicco di Cosa nostra etnea della famiglia Santapaola-Ercolano. Ipotesi sempre contestata dall'imprenditore e dai suoi legali, gli avvocati Giulia Buongiorno, Francesco Colotti e Carmelo Peluso.
«Si conclude una vicenda giudiziaria che l'Associazione siciliana della stampa, insieme alla sezione provinciale di Catania, ha seguito con grande attenzione sin dall'inizio». Questo il commento alla sentenza dei segretari regionale Giuseppe Rizzuto e provinciale Filippo Romeo dell’Assostampa. «L'auspicio del sindacato unitario dei giornalisti – continuano i due segretari - è che l'assoluzione dell'editore del quotidiano La Sicilia Mario Ciancio Sanfilippo possa ridare serenità occupazionale a decine di giornalisti e lavoratori impegnati nelle redazioni del Gruppo editoriale».
Sulla vicenda interviene anche il Comitato di redazione de La Sicilia: «Il Cdr del quotidiano la Sicilia prende atto della sentenza dei giudici del Tribunale di Catania che assolve l'imputato Mario Ciancio Sanfilippo, storico direttore ed editore del quotidiano La Sicilia, dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Il verdetto solleva anche il corpo redazionale, da anni sottoposto ad accuse mediatiche su presunti favori alla mafia. L'augurio adesso, in un momento di grave crisi dell'editoria, è che questa sentenza possa sgombrare il campo da nubi e contribuire a un rilancio del quotidiano».