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Giornalisti liguri in piazza per Stefano Origone il 20 ottobre 2020 (Foto: Andrea Leoni)
Sentenze 11 Gen 2024

La Cassazione ordina un nuovo processo per il pestaggio di Stefano Origone, Assostampa e Cronisti liguri: «Ora piena giustizia»

Il cronista di Repubblica il 23 maggio del 2019 venne preso a manganellate da un gruppo di agenti del Reparto Mobile durante le proteste per il comizio di Casapound concesso dal Comune di Genova in pieno centro. In Appello la condanna a 40 giorni di reclusione per quattro agenti era stata trasformata in una sanzione di 2582 euro a testa.

La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza sul pestaggio di Stefano Origone, giornalista di Repubblica che il 23 maggio del 2019 venne preso a manganellate da un gruppo di agenti del Reparto Mobile durante le proteste per il comizio di Casapound concesso dal Comune di Genova in pieno centro. La Suprema Corte, giovedì 11 gennaio 2024, ha rinviato gli atti alla Corte d’Appello perché si pronunci di nuovo.

Anche se i motivi si capiranno meglio quando saranno depositate le motivazioni, come fa notare Marco Preve su repubblica.it va sottolineato che il ricorso del sostituto procuratore Alessandro Bogliolo si fondava, come già le sue richieste al processo di secondo grado, sulla connotazione del reato. Secondo la procura generale di Genova, infatti, le lesioni inferte dagli agenti sarebbero state dolose e non conseguenti a un eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi. 

In primo grado, nonostante la procura avesse chiesto condanne a un anno e quattro mesi i quattro imputati erano stati condannati a 40 giorni. Gli agenti hanno scelto il rito abbreviato, che comporta lo “sconto” di un terzo della pena.

Era stata loro riconosciuta la scriminante putativa: secondo la linea difensiva degli stessi poliziotti accolta dal giudice Silvia Carpanini, non lo avrebbero ritenuto un giornalista ma un manifestante potenzialmente pericoloso: da qui la derubricazione del reato da doloso a colposo. Tutte le immagini e i filmati di quel giorno dimostravano che Origone non solo era innocuo ma stava cercando di allontanarsi vedendo arrivare il gruppo di agenti. Origone rimase a lungo ricoverato in ospedale e dovette sottoporsi a diversi interventi chirurgici ad una mano le cui dita erano state frammentate dai colpi.

In Appello la condanna si era trasformata in una sanzione di 2582 euro a testa. Per gli organismi di categoria, Ordine dei Giornalisti, Fnsi e Associazione Ligure e Gruppo Cronisti si era trattato di un colpo di spugna tanto più pericoloso perché metteva in discussione il lavoro dei cronisti. Ma ora ci sarà un nuovo processo.

PESTAGGIO ORIGONE, PROCESSO DA RIFARE. LA SODDISFAZIONE DI ASSOCIAZIONE E GRUPPO CRONISTI: ORA SIA FATTA PIENA GIUSTIZIA
L'Associazione Ligure dei Giornalisti e il Gruppo Cronisti Liguri esprimono piena soddisfazione dopo che la Corte di Cassazione ha annullato la sentenza precedente sul pestaggio subito dal collega di Repubblica Stefano Origone nel 2019 a Genova.
Origone era stato colpito con violenza da quattro agenti del Reparto Mobile della Polizia mentre stava facendo il suo lavoro e stava seguendo una manifestazione antifascista. La sentenza d'appello del Tribunale di Genova aveva derubricato da dolose a colpose le manganellate e i calci inferti a Origone, che tuttora ne paga le conseguenze fisiche.
Come sindacato confidiamo in un nuovo giudizio che dia finalmente al collega Origone piena giustizia, cosa che sino a questo momento non è accaduta.

LA NOTA DEL CDR DI REPUBBLICA
«Il Comitato di redazione esprime soddisfazione per il pronunciamento della Corte di Cassazione che annulla la sentenza precedente sul pestaggio subito nel 2019 dal nostro collega Stefano Origone, colpito con violenza da quattro agenti mentre stava seguendo per il nostro giornale una manifestazione antifascista a Genova.
Il precedente pronunciamento infatti aveva derubricato da dolose a colpose le manganellate e i calci inferti a Origone, che tuttora ne paga le conseguenze fisiche.
Ribadiamo la più totale vicinanza nostra e della comunità di Repubblica ad Origone e confidiamo in un nuovo giudizio che consegni non solo pieni diritti e piena giustizia per Stefano, ma in generale per il nostro lavoro di giornaliste e giornalisti».

@fnsisocial

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