La vicenda del sequestro di un articolo del quotidiano Domani a seguito della querela per diffamazione presentata dal sottosegretario Claudio Durigon diventa un caso internazionale. Dopo le denunce della redazione e del Cdr e le prese di posizione della Fnsi, ad intervenire per condannare l'accaduto sono le organizzazioni per la libertà di informazione che animano il consorzio internazionale Media Freedom Rapid Response (MFRR), fra cui la Federazione europea dei giornalisti.
«La libertà di stampa italiana è seriamente minacciata dall'ennesimo tentativo di un membro dell'attuale governo di mettere a tacere il giornalismo indipendente», si legge sul sito web della Efj che, insieme con le altre organizzazioni per la libertà dei media firmatarie della nota, ammonisce: «Nessun giornalista che esprime la propria opinione o indaga su questioni di interesse pubblico deve temere né essere esposto a intimidazioni, condanne o reclusione».
Nel ricostruire la vicenda della "visita" dei carabinieri nella redazione del quotidiano diretto da Stefano Feltri, le associazione del MFRR rimarcano come la decisione delle autorità italiane di ricorrere a un ordine di sequestro abbia «un grave effetto dissuasivo» sul lavoro dei giornalisti e rilevano come «assieme a un numero crescente di cause per diffamazione intentate da membri dell'attuale governo» questo ultimo episodio sia indicatore di «un preoccupante deterioramento della libertà di stampa in Italia».
Esprimendo, infine, solidarietà alla redazione di Domani, la Efj e le altre organizzazioni invitano «le autorità competenti ad astenersi dal ricorrere in futuro a simili pratiche», sollecitando più in generale «il parlamento italiano ad adottare con urgenza una riforma globale delle leggi sulla diffamazione in Italia in linea con gli standard internazionali sulla libertà di espressione».