CASO CIRIELLO
Siddi: sconcerto e amarezza
per le "verità"
di parte israeliana
Suscita incredulità e sconcerto la conclusione dell'inchiesta della forze armate israeliane sulla morte del fotogiornalistaRaffaele Ciriello, caduto ucciso da una raffica di proiettili a Ramallah il 13 marzo scorso. Non risultano soddisfatte le esigenze di verità sullatragedia. L'affermazione secondo la quale "Non ci sono prove, né informazioni che alcuna unità dell'Idf (le Forze di difesa israeliane) abbia aperto il fuoco in direzione del fotografo", non appare convincente ed è anzi dolorosamente contraddittoria con tutte le altreindagini libere fatte finora, con gli esiti delle prime perizie delle autorità inquirenti italiane, con le numerose testimonianze dirette di colleghi di lavoro. E' indispensabile che il Governo italiano chieda chiarimenti e gli atti alle autorità israeliane, che, peraltro, nell'imminenza della tragedia avevano chiesto scusa e parlato di incidente tipico in zona di guerra. Le indagini dell'autorità giudiziaria italiana, a questo punto, debbono andare avanti con puntiglio, rigore e serenità.Nessuno, neanche Israele, provato dalla tragedia di essere uno Stato senza pace in una terra dove un altro popolo (quello palestinese) è privo del suo Stato, deve avere paura della verità. Nessuno vuole credere né si augura che Ciriello sia stato ucciso deliberatamente, ma se così non è stato e si è trattato, invece, di un errore o di un incidente tipico di un'azione bellica o anche di un eccesso di reazione cieca non si nasconda la realtà, si puniscano le colpe, si operi per evitare nuove tragedie simili. Non si aggiunga dolore a quello incancellabile della morte di un uomo, a quello della sua famiglia, a quello di colleghi che non vogliono dimenticare; non si rechino nuove offese con doppie verità. La Fnsi e la Federazione internazionale dei giornalisti hanno chiesto al Governo israeliano che siano pubblici tutti i documenti sull'accaduto e anche che si fatta chiarezza sull'odiosa distruzione del cippo eretto (foto nel sito www.fnsi.it) dall'organizzazione dei giornalisti palestinesi per ricordare Ciriello, nell'angolo della strada di Ramallah in cui fu ucciso. Queste risposte debbono ancora arrivare.