Un rapporto diretto tra forze dell’ordine e giornalisti per scongiurare l’esercizio abusivo della professione giornalistica e, conseguentemente, lo sfruttamento, da parte di editori senza scrupoli, di soggetti che, ignorando le più elementari norme deontologiche e professionali, spesso finiscono per compromettere la correttezza dell’informazione.
Questo il tema centrale della conferenza stampa che, a Reggio Calabria, il questore Salvatore Patanè, nuovo dirigente superiore della Polizia Ferroviaria della Calabria, ha tenuto su iniziativa del Sindacato dei Giornalisti della Calabria. A presentare il questore Patanè è stato il segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, componente la Giunta Esecutiva della Federazione Nazionale Stampa Italiana, il quale ha spiegato che la scelta di tenere la conferenza stampa nella sede del sindacato di categoria è stata dettata dall’esigenza di assicurare ai cittadini un’informazione corretta e puntuale attraverso un equanime rapporto con tutti gli operatori dell’informazione. “Un ritorno a Reggio Calabria - ha detto Patanè - particolarmente gradito, in una città in cui ho maturato straordinarie esperienze professionali e costruito solide amicizie”. Ripercorrendo i diciassette anni vissuti a Reggio Calabria, in particolare il lavoro nella Squadra Mobile, “con tutte le difficoltà derivate da due sanguinose guerre di mafia” ed i successivi incarichi a Catania, Acireale e Monza, Patanè ha sottolineato “l’importanza della sicurezza e della prevenzione di atti terroristici che, come nel caso drammatico di Madrid, tendono a colpire grandi aggregati umani, come appunto i treni ed i luoghi affollati di transito”. Il nuovo dirigente della Polfer Calabria ha sottolineato, inoltre, “la validità del lavoro di squadra tra le diverse specificità delle attività di polizia con l’obiettivo di assicurare alla comunità la massima serenità possibile e la sicurezza necessaria allo svolgimento ordinato delle attività quotidiane”.