Il 13 marzo 2024 segna 45 anni da quando Graziella Fava perse la vita a seguito dell'attentato che tre terroristi perpetrarono contro la sede bolognese dell'allora Associazione della Stampa Emilia-Romagna e Marche. «Un gesto vile, ancora impunito, compiuto per colpire la libertà di stampa e la democrazia», ricorda l'Aser in una nota pubblicata anche sul proprio sito web.
«L'incendio – prosegue il sindacato regionale – fu appiccato dai terroristi il 13 marzo 1979, per distruggere incartamenti e attrezzature. E per uccidere, visto che l'impiegato dell'Associazione e la vedova di un giornalista entrata negli uffici per chiedere informazioni furono rinchiusi in un ripostiglio. Il rogo costò invece la vita alla cinquantenne Graziella Fava, che stava lavorando come stiratrice presso la famiglia del piano superiore e che rimase intossicata dai fumi. Fu ritrovata ore dopo, esanime sul pianerottolo quando le fiamme erano già state domate e il fumo si era diradato. Le due persone intrappolate nella sede riuscirono a liberarsi».
L'auspicio espresso durante la commemorazione del 2023 da Aser, Ordine dei giornalisti dell'Emilia-Romagna e dai rappresentanti di Comune di Bologna e Regione Emilia-Romagna, di collocare una lapide in ricordo di Graziella Fava proprio nel luogo in cui l'atto criminoso era stato compiuto, si è finalmente realizzato.
«Il 13 marzo 2024, alle 12, l'appuntamento annuale per ricordare Graziella Fava si terrà in via San Giorgio 6, dove verrà scoperta la lapide. Saranno presenti – anticipa l'Assostampa – il figlio e la nipote di Graziella Fava, Emilio e Graziella Baravelli, il presidente dell'Aser, Paolo Maria Amadasi; il presidente dell'Ordine dei giornalisti dell'Emilia-Romagna, Silvestro Ramunno; l'assessore a Cultura e paesaggio della Regione Emilia-Romagna, Mauro Felicori e, in rappresentanza del sindaco di Bologna, l'assessore a Comunicazione e innovazione digitale del Comune, Massimo Bugani».