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Fnsi 12 Lug 2002

Autority per le comunicazioni Serventi Longhi: "Buona la relazione del prof. Enzo Cheli sulla deconcentrazione ma il Governo seguirà altre strade"

Autority per le comunicazioni Serventi Longhi: "Buona la relazione del prof. Enzo Cheli sulla deconcentrazione ma il Governo seguirà altre strade"

Autority per le comunicazioni Serventi Longhi: "Buona la relazione del prof. Enzo Cheli sulla deconcentrazione ma il Governo seguirà altre strade"

Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: "In occasione della presentazione del rapporto dell’Autorità per le Comunicazioni abbiamo potuto registrare due differenti modi di affrontare la situazione difficile del settore. Il Presidente del Senato ha ribadito la richiesta di privatizzare la Rai per combattere il "monopolio, il duopolio e gli oligopoli nel settore" della comunicazione ed ha lodato la legge sul conflitto di interessi approvata al Senato. Una presa di posizione esplicita della seconda carica dello Stato che appare di parte, criticabile e che il Sindacato dei giornalisti ha più volte contestato. La Rai privatizzata non garantisce il pluralismo dell’informazione ma anzi rischia di accentuare il controllo pieno nelle mani dell’attuale maggioranza e dei suoi amici imprenditori del servizio pubblico radiotelevisivo. La legge sul conflitto di interessi, pur introducendo il concetto di sostegno privilegiato al Governo da contrastare, consente al proprietario di Mediaset di fare il Presidente del Consiglio e di controllare la Rai. Il professor Cheli, con una relazione equilibrata e serena, ha proposto "misure deconcentrative" realistiche per aprire il mercato. Noi, ad esempio, siamo favorevoli a che siano superati i limiti di legge che non consentono agli editori della carta stampata di controllare reti televisive. Cheli ha comunque rilevato che la collocazione e la missione della Rai devono accentuare l’indipendenza del servizio pubblico dalla sfera politica e dalla dimensione commerciale ed ha auspicato certezze di risorse all’azienda e una riforma dell’Auditel. Questo è un modo serio di esercitare il mandato che la legge affida all’Autorità delle comunicazioni. Ma purtroppo la maggioranza di Governo sembra perseguire altri obiettivi."

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