Assostampa Subalpina: il giornalismo mondiale è un insostituibile presidio democratico tanto più in caso di guerra
Torino, 1 aprile 2003. AGI - L'impegno del giornalismo mondiale rappresenta un insostituibile presidio democratico per l'opinione pubblica. Lo sottolinea in una nota l'Associazione Stampa Subalpina, riferendosi anche a quanto avvenuto sabato scorso a Torino durante una manifestazione contro la guerra in Iraq. "I recenti incidenti di sabato scorso, durante la grande manifestazione torinese per la pace, scrive il segretario della Associazione, Ettore Boffano; il puntuale ed efficace lavoro di informazione e 'controinformazione' svolto dai cronisti torinesi, cui hanno fatto seguito le pubbliche scuse del Questore riguardo agli errori delle forze di polizia, dimostrano come in questi terribili giorni di guerra, il ruolo dell'informazione - anche lontano dal fronte iracheno, dove continua lo straordinario e coraggioso impegno del giornalismo mondiale - rappresenti un insostituibile presidio democratico per un'opinione pubblica che, in modo sempre più evidente, chiede di conoscere tutto ciò che accade attorno alla guerra e, soprattutto, alle speranze ed alla volontà di pace". Giornalisti piemontesi a congresso Ettore Boffano eletto segretario Associazione Stampa Subalpina Il secondo Congresso regionale, presieduto dal giornalista Rai Paolo Girola e al quale partecipano 69 delegati da tutto il Piemonte eletti il 9 e 10 febbraio scorso, ha scelto il nuovo segretario dell’Associazione Stampa Subalpina: è Ettore Boffano, 48 anni, giornalista de “La Repubblica”. Il Congresso ha quindi eletto il nuovo consiglio direttivo, il nuovo collegio dei probiviri e il nuovo collegio dei revisori dei conti. Consiglio direttivo Il nuovo Direttivo risulta composto da 10 rappresentanti della lista “Insieme per la Subalpina” (9 professionali: Alberto Papuzzi, Renato Ambiel, Marco Accossato, Silvano Esposito, Grazia Longo, Luigi Padovani, Vera Schiavazzi, Stefano Tallia, Marinella Venegoni; più 1 collaboratore: Patrizio Romano), 6 rappresentanti della lista “Giornalisti Indipendenti” (2 professionali: Marco Bardesono e Vittorio Giovanni Cardinali; più 4 collaboratori: Giovanni Firera, Antonino Calandra, Salvatore Bevilacqua e Sergio Torta) e 4 rappresentanti della lista “Giornalisti domani” (tutti professionali: Giorgio Barberis, Maurizio Tropeano, Brunello Vescovi e Marco Bo). Del Direttivo sono anche membri di diritto i nove fiduciari provinciali: Enrico Sozzetti (Alessandria); Roberta Favrin (Asti); Manuela Colmelet (Biella); Daniela Bianco (Cuneo); Massimo Del Zoppo (Novara); Pietro Benacchio (Verbano Cusio Ossola); Elena Mazzucco (Vercelli); Chiara Genisio (Torino Città) e Renato Dutto (Torino Provincia). Collegio dei Probiviri Il nuovo Collegio dei Probiviri è composto da 4 rappresentanti della lista “Insieme per la Subalpina”: Cesare Roccati, Claudio Mercandino, Aldo Lamanna e Chiara Caratto, tutti professionali; 3 rappresentanti della lista “Giornalisti Indipendenti”: Adriano Villata, professionale, Mario Chiapetto e Francesco Giordana, entrambi collaboratori; 2 rappresentanti della lista “Giornalisti domani”: Guido Ercole e Rocco Moliterni, entrambi professionali. Supplenti professionali: Antonio De Vito (Insieme per la Subalpina); Alessandro Rosa (Giornalisti domani). Supplenti collaboratori: Silvano Bertagnolio e Luca Gentile (Giornalisti Indipendenti). Collegio dei Revisori dei Conti Il nuovo Collegio dei Revisori dei Conti è composto da Francesco Bullo, professionale (Insieme per la Subalpina); Angelo Conti, professionale (Giornalisti domani); Paola Zambon, collaboratore (Giornalisti Indipendenti). Supplenti: Paolo Griseri, professionale (Insieme per la Subalpina); Marco Sganzetta, collaboratore (Giornalisti Indipendenti). Il Consiglio Direttivo appena eletto, ha provveduto a nominare il nuovo presidente della Subalpina, Alberto Papuzzi e a designare il nuovo Comitato Esecutivo, guidato dal neoeletto segretario Ettore Boffano. Con il segretario Boffano e il presidente Papuzzi compongono l’Esecutivo Marco Accossato, Renato Ambiel, Marco Bardesono, Silvano Esposito, Vera Schiavazzi, Stefano Tallia e Maurizio Tropeano (professionali); Antonino Calandra e Giovanni Firera (collaboratori). Al congresso hanno partecipano 69 delegati da tutto il Piemonte eletti il 9 e 10 febbraio scorso. Alla presidenza del Congresso è stato nominato il giornalista Rai Paolo Girola. A conclusione dei lavori sono stati nominati i nuovi vertici del sindacato dei giornalisti: il segretario, in sostituzione di Flavio Corazza, il presidente, in sostituzione di Ezio Mascarino, il consiglio direttivo, il comitato esecutivo, i collegi dei probiviri e dei revisori dei conti. Erano presenti ai lavori del congresso per l’Ordine dei giornalisti il presidente nazionale Lorenzo Del Boca e il presidente regionale Mario Berardi, per la Fnsi il presidente nazionale Franco Siddi, e il segretario generale aggiunto Giovanni Rossi. Nei loro interventi, svolti in mattinata prima che si conoscesse l’esito positivo del fermo operato dalle autorità di polizia irachene nei confronti dei sette inviati italiani a Bassora, Siddi e Del Boca hanno sottolineato l’azione di sostegno nei loro confronti da parte delle associazioni di categoria, in stretto contatto con l’unità di crisi del governo italiano, i ministeri degli Esteri e della Difesa. “Siamo troppo abituati a vedere i laser verdi dei ‘war games’ – ha detto Del Boca – per rammentare che il sangue purtroppo è rosso: chi lavora sul fronte di questa guerra rischia ancora la vita per raccogliere notizie”. E Siddi, dopo aver ricordato che “la guerra è sempre nemica dell’informazione”, ha sottolineato come il gruppo di sette inviati italiani lavorasse in modo autonomo a Bassora, senza essere “embedded”, cioè “incastonato” al seguito delle truppe anglo-americane. Di particolare rilevanza per l’apertura del Congresso, la partecipazione delle istituzioni piemontesi: la presidente della Provincia di Torino, Mercedes Bresso, il presidente del Toroc Valentino Castellani, il sindaco di Torino Sergio Chiamparino e il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Roberto Cota. I rappresentanti degli enti locali non si sono limitati a portare un saluto formale, ma sono entrati nel merito del dibattito legato ai problemi dell’informazione in Piemonte, soprattutto per quanto riguarda la difesa della sede Rai di Torino, il ruolo del quotidiano “La Stampa”, le possibilità di sviluppo per l’occupazione legate all’Olimpiade Torino 2006. Dal canto suo, Mercedes Bresso è intervenuta ricordando che Provincia, Comune e Torino “hanno steso una piattaforma comune per difendere il sistema radiotelevisivo in Piemonte”. Cota ha rivendicato i nuovi poteri che provengono alle Regioni dalla riforma costituzionale del Titolo V, annunciando la possibilità di applicare i contratti nazionali di lavoro giornalistico agli uffici stampa degli enti pubblici. Inoltre il presidente del Consiglio regionale ha difeso la scelta di spostare la direzione di RaiRue a Milano, sostenendo che non è in alternativa ad uno sviluppo per Torino, ma che anzi il decentramento avviato potrà valorizzare anche il Centro di produzione di via Verdi. Castellani ha ricordato che, con le Olimpiadi invernali del 2006, Torino potrà giocare un ruolo importante sul piano nazionale ed internazionale, e ha chiesto all’informazione di dare risalto a questo tipo di notizie, che costituiscono un momento positivo per lo sviluppo del Piemonte. Il sindaco di Torino Sergio Chiamparino ha chiuso gli interventi istituzionali, dedicandosi in particolare alla fase delicata che vive il Gruppo Fiat, legandolo al quotidiano di via Marenco: “Non vorrei che ‘La Stampa’ da quotidiano torinese nazionale diventasse un quotidiano nazionale non più torinese. Non ho notizie in questo senso, non voglio creare alcun allarme, ma abbiamo visto che in casi come questi, con interventi finanziari esterni, Torino rischia di perdere il suo ruolo di dirigenzialità”. Analogo il passaggio dedicato alla sede Rai di Torino. Riferendosi al palazzo della radio di via Verdi, il sindaco ha detto: “Dovrà passare molta acqua sotto i ponti prima che si riparli di un progetto di altra destinazione: il Comune non vuole essere accusato di dare l’ultima spinta per un disimpegno della Rai da Torino”. Quanto alla direzione di RaiDue a Milano, Chiamparino ha espresso il dubbio che ciò possa costituire un vantaggio per la sede di Torino, dicendo anche un vigoroso “no” ad ogni tipo di decentramento “a foglia di carciofo”.