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Associazioni 26 Gen 2006

Assostampa Sicilia, la maggioranza replica: “Minoranza scorretta, la legge regionale non risolve il problema dei precari”

Mentre il Commissario dello Stato presso la Regione siciliana si appresta a concludere la sua valutazione di legittimità sui provvedimenti recentemente approvati dall'Ars, (tra i quali quello che riguarda gli uffici stampa nelle pubbliche amministrazioni siciliane) e nel rispetto della sua autonomia istituzionale, l'Assostampa non può, tuttavia, che confermare la posizione espressa in occasione di un provvedimento sostanzialmente analogo approvato nelle scorse settimane e impugnato dal Commissario, posizione formatasi all'interno e con il concorso di tutti gli organismi dirigenti del Sindacato siciliano e della FNSI.

Mentre il Commissario dello Stato presso la Regione siciliana si appresta a concludere la sua valutazione di legittimità sui provvedimenti recentemente approvati dall'Ars, (tra i quali quello che riguarda gli uffici stampa nelle pubbliche amministrazioni siciliane) e nel rispetto della sua autonomia istituzionale, l'Assostampa non può, tuttavia, che confermare la posizione espressa in occasione di un provvedimento sostanzialmente analogo approvato nelle scorse settimane e impugnato dal Commissario, posizione formatasi all'interno e con il concorso di tutti gli organismi dirigenti del Sindacato siciliano e della FNSI.

La normativa all'esame di legittimità, infatti, oltre ad essere approssimativa e contraddittoria, mantiene a giudizio del Sindacato il contrasto con le norme costituzionali che regolano l'accesso alla pubblica amministrazione. Sul piano politico essa, prevedendo lo strumento della assunzione per chiamata diretta da parte dei responsabili delle Amministrazioni, non garantisce certo l'assorbimento del precariato consegnando l'intera categoria alla discrezionalità della politica, unica a scegliere, tra i precari, chi deve lavorare e chi no. Un principio inaccettabile laddove comporta il totale asservimento del sistema dell'informazione sull'attività della pubblica amministrazione alle scelte discrezionali dell'apparato politico con buona pace dell'autonomia e dell'indipendenza della professione sancita dalla legge sull'Ordine dei giornalisti e dal Contratto nazionale di lavoro. Chi sostiene questo, non é certo contro i precari ma difende principi che sono pilastri della democrazia nel nostro Paese. Le soluzioni pasticciate servono solo a garantire profitti elettorali a chi se ne intesta la paternità non certo l'interesse dei precari ai quali il Sindacato ha proposto, e non da ora, un percorso di attenzione nella legalità riconoscendo la necessità della stabilizzazione del precariato storico attraverso una normativa già esistente ma indicando, nel contempo, nella stagione dei concorsi pubblici l'unica strada capace di garantire i diritti di tutti. Come prevedono la Costituzione e il buon senso. Come di consueto la componente siciliana dei Giornalisti Uniti guidata da Luigi Ronsisvalle si distingue per un frenetico assalto al Sindacato privo di qualsiasi rispondenza alla realtà dei fatti. Oggi sul sito della Fnsi é comparso un comunicato datato 17 gennaio con il quale si chiede l'urgente convocazione del Consiglio regionale per deliberare dopo un presunto periodo di carenza. Per la cronaca la richiesta di autoconvocazione del Consiglio da parte di 12 componenti é giunta in modo irrituale soltanto la sera del 23 gennaio dopo che già il presidente dell'Assostampa Orlando Scarlata aveva inviato a domicilio di tutti i consiglieri la convocazione del Consiglio per il 3 febbraio con primo punto all'ordine del giorno la convocazione del Congresso regionale. Va ricordato che il Consiglio regionale con propria delibera del 10 ottobre, dava mandato al Presidente di riconvocare il Consiglio in una data compresa tra il 31 gennaio e il 7 febbraio per fissare la data del previsto Congresso. Nessun ritardo quindi e nessuna omissione nello svolgimento dell'attività prevista. In questo lasso di tempo é appena il caso di ricordare che l'attività dell'Assostampa non si é certo fermata anzi é andata a pieno ritmo. Si sono svolte numerose riunioni della Giunta e delle Commissioni, regolarmente disertate dai componenti che fanno riferimento a Giornalisti Uniti i quali hanno disertato anche diverse riunioni del Consiglio stesso. Il Sindacato é stato impegnato nella dura vertenza del Giornale di Sicilia, la cui uscita in edicola durante gli scioperi, insieme ad altri 31 giornali italiani, non può essere imputata al Segretario regionale cosí come non é imputata ai Segretari e presidenti delle ASR nel cui territorio si sono verificati casi analoghi. Va ricordato inoltre che in occasione degli ultimi scioperi anche La Gazzetta del Sud é andata in edicola. In questo quadro é stata organizzata un'assemblea regionale dei giornalisti il 7 novembre scorso alla quale é intervenuto il Segretario generale Serventi Longhi il quale é successivamente tornato a Palermo partecipando in prima persona alle vicende del Giornale di Sicilia con momenti di alta partecipazione sindacale. Su questa vertenza l'impegno del Sindacato non é mai venuto meno come testimonia lo stretto collegamento operativo tra il Sindacato territoriale e il cdr della testata. Per non parlare dell'impegno profuso nell'ambito della vertenza regionale per gli uffici stampa nella quale il Sindacato ha tenuto ferme le proprie posizioni responsabili a favore del precariato, attraverso la stabilizzazione di quello cosiddetto "storico", ma anche a difesa della legalità sostenendo il principio che, in prospettiva, il problema può essere risolto soltanto dallo strumento del concorso pubblico. In questo quadro il Sindacato si é opposto a iniziative politiche non concordate col Sindacato stesso e gravemente connotate da aspetti di illegittimità così come confermato dalle impugnazioni del Commissario dello Stato presso la Regione siciliana di provvedimenti approvati dal Parlamento regionale. Una vicenda non ancora conclusa e che rischia, di fatto, di determinare l'asservimento della professione alla politica regalandole l'intero controllo della gestione dell'informazione sulle attività della pubblica amministrazione, attraverso un meccanismo di sanatoria indiscriminata con assunzioni per chiamata diretta senza alcuna garanzia di controllo sui requisiti. Normativa oltretutto confusa e che non garantisce neanche l'obiettivo che si prefigge. Questo ha fatto il Sindacato scontrandosi non con una opposizione responsabile ma con una pattuglia di boicottatori che spesso ha gettato ponti impropri con un apparato politico con il quale la Segreteria non ha accettato di "inciuciare". Appare infine risibile la pretesa di un terzo, dunque di una minoranza, del Consiglio regionale di delegittimare un gruppo dirigente nato all'interno degli organismi statutari e attraverso procedure trasparenti. E ciò nell'interesse di tutti e non certo di pochi. Sotto questo profilo i vertici dell’Assostampa sono tuttaltro che sedicenti e hanno assicurato linea, lavoro e rappresentanza all'intera categoria in Sicilia.

@fnsisocial

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