Con una raccomandata anticipata a mano alla redazione il direttore di Telepace, don Guido Todeschini, da un giorno all’altro ha cancellato l’informazione dell’emittente. Da lunedì prossimo Telepace non avrà più il tg. Non avrà più programmi di informazione. Non avrà più l’informazione dal Vaticano. Non avrà più gli “speciali” e le interviste che hanno resa nota l’emittente e che sono stati ripresi dalla stampa nazionale e internazionale.
L’Associazione Stampa Romana denuncia con grande forza come la decisione di Todeschini rappresenti secondo il sindacato un gravissimo atto ritorsivo contro un’intera redazione che aveva trovato la forza di ribellarsi alle vessazioni, alle ingiustizie, allo sfruttamento: giornalisti sottopagati, ai quali non venivano riconosciuti i più elementari diritti contrattuali e di legge. Telepace, comunque, non chiude: esiste un’altra redazione, a Verona, che manda in onda i propri notiziari in forma locale sulla stessa emittente, ci sono corrispondenti in giro per il mondo che da ieri non fanno più capo a Roma (come consuetudine) ma a Verona. Tra le tante carenze nei rapporti tra l’azienda e la redazione, c’è anche la totale inadempienza riguardo la prevista presentazione annuale dei bilanci al sindacato. Unico dato economico a disposizione è la nota, inviata alcuni giorni fa dal direttore e presidente dell’editrice (l’Associazione Amici di Telepace) al fiduciario di redazione, in cui lamenta una diminuzione delle “offerte” dedicate alla tv da parte dei privati. La rappresentanza sindacale, in questa occasione, ha inutilmente tentato più volte di ottenere incontri informativi con l’azienda. I reali bilanci dell’emittente andranno ora invece analizzati compiutamente, insieme alla complessa situazione societaria di Telepace e delle sue diverse dislocazioni. Il sindacato dei giornalisti, che intende tutelare i colleghi in tutte le sedi, chiederà in tempi rapidissimi i dovuti incontri con i rappresentanti aziendali per l’esame della situazione. “CARI TELESPETTATORI, DOPO 16 ANNI IL NOSTRO TG SI SPEGNE”: COSI’ I REDATTORI DI TELEPACE HANNO DATO NOTIZIA DELL’IMPROVVISA CHIUSURA DEGLI SPAZI INFORMATIVI DELL’EMITTENTE Roma, 6 ottobre - Pubblichiamo l’accorato saluto della redazione di Telepace ai telespettatori, nell’edizione del tg del 5 ottobre 2006(alle 19,30 e 22,30), in cui si dà notizia dell’improvvisa cancellazione degli spazi informativi dell’emittente: “Cari telespettatori o meglio carissimi amici , è l’ultima volta che ci vediamo su questo schermo dopo 16 anni in cui vi abbiamo accompagnato giorno dopo giorno nei momenti belli o difficili e comunque importantissimi attraverso due pontificati. Da lunedì la nostra voce si spegne. Non è una nostra scelta. Oggi improvvisamente abbiamo ricevuto una lettera in cui si legge che a partire da lunedì prossimo 9 ottobre il direttore ci comunica la “cessazione dell’attività redazionali improrogabilmente con effetto dal 9 ottobre”. Proprio così scrive il nostro direttore. Siamo stati travolti dallo tsunami di amore e fede dell’aprile 2005. Abbiamo poi iniziato un nuovo cammino con Papa Benedetto . Ogni giorno nelle vostre case abbiamo portato con puntualità, professionalità e passione la vita quotidiana del Papa, della Santa Sede della Chiesa di Roma. Lunedi prossimo alle 19.30 o alle 22.30 non troverete più l’appuntamento con l’ informazione dal Vaticano. Capi di Stato di tutto il mondo dopo aver varcato la soglia del palazzo apostolico ci hanno regalato in questi anni e spesso in esclusiva l’emozione dell’incontro con il vicario di Cristo. Anche questo è un appuntamento che troverete domenica per l’ultima volta soppresso insieme ad altri appuntamenti della redazione vaticana Domenica 8 dopo l’angelus l’ultimo appuntamento con “speciale interviste”, ospite il presidente della Commissione europea Manuel Barroso, ricevuto dal Papa nella scorsa primavera. Abbiamo letto con voi le pagine del quotidiano della Santa Sede, quell’Osservatore Romano che da 145 anni racconta il Vaticano, offrendovi così una specialissima rassegna stampa. Da oggi tutto questo non ci sarà più. Domani e sabato infatti siamo in sciopero come tutti i giornalisti italiani per chiedere un contratto negato da un anno e mezzo. Siamo in sciopero per difendere i diritti di tutti, soprattutto i più deboli. Siamo in sciopero, nonostante le nostre difficoltà e il nostro dolore, per difendere la dignità del lavoro e il diritto alla libertà di informazione. Ci salutiamo così, certi che troveremo il modo di accompagnarvi ancora e di donarvi quel bene prezioso che si chiama informazione dal vaticano!” FRANCO SIDDI: "LESA LA DIGNITA' DELL'INFORMAZIONE E DEL LAVORO GIORNALISTICO" “E’ civilmente, moralmente (e anche cristianamente, per chi crede ) grave la scelta, e la modalità con cui è stata resa nota, di chiudere l’informazione professionale da Roma dell’emittente Telepace, il cui direttore, il religioso don Guido Todeschini, ha notificato ai giornalisti, con lettera raccomandata, che da lunedì prossimo non avrà più gli spazi informativi. “Cessazione dell’attività redazionale improrogabilmente con effetto 9 ottobre”, ha notificato freddamente il direttore ai giornalisti lasciati senza lavoro. E’ l’ultimo atto di una vicenda che aveva nei mesi scorsi bruciato tante belle risorse, umane e professionali, sull’altare di sacrifici pazienti e qualificati dei giornalisti, carta di credibilità assoluta soprattutto nel panorama dell’informazione vaticana e ecclesiale. Al direttore davano fastidio i giornalisti che, non più disposti a subire ingiustizie, si erano rivolti al sindacato e esigevano il rispetto delle elementari nome delle legge professionale e del contratto di lavoro? Alla luce di quanto accaduto e di quanto accade il sospetto ha più di un fondamento. Il taglio dell’informazione professionale da Roma e Vaticano (da dove sono passati Capi di Stato, leaders europei e mondiali, Papi e prelati di rango) è un fatto doloroso e di grande negatività. E’ auspicabile che le autorità competenti diano uno sguardo in profondità a questa faccenda. La Fnsi sarà a fianco dei colleghi, con atti di solidarietà attiva, come lo è stata sempre da quando sono cominciati i problemi a Telepace e sarà vicina all’Associazone della Stampa Romana nella tutela dei diritti dei giornalisti in ogni sede. E’, tuttavia, pacifico, che un ravvedimento operoso del direttore (e editore) sarebbe la soluzione più idonea a fare chiarezza per ridare luce alla dignità, oggi lesa, dell’informazione professionale, che è stata la bandiera di Telepace”. SOLIDARIETA’ A TELEPACE DAL GRUPPO SAN PAOLO Il cdr della Periodici San Paolo esprime piena solidarietà ai colleghi di Telepace, che, dopo una lunga battaglia per il riconoscimento del loro lavoro giornalistico, sono stati avvisati giovedì 5 ottobre dal loro Direttore della "cessazione a partire da Lunedì 9 ottobre dell’attività redazionale e dei connessi contenuti informativi". L'auspicio è che la Direzione di Telepace sappia ritornare su una tale decisione, così da permettere a tanto validi colleghi di continuare a svolgere il loro lavoro con la serietà e il rigore che li ha fatti apprezzare in questi anni. il cdr della Periodici San Paolo Quando chiude una redazione giornalistica è sempre un pezzo di libertà che viene meno; quando poi ad essere cancellata è una redazione che ha offerto in questi anni una informazione incentrata esclusivamente su notizie e approfondimenti legati agli avvenimenti vaticani, il fatto è ancor più grave, proprio perché il mondo della comunicazione è privato di una voce professionale specialistica e qualificata. Il direttore di Telepace, don Guido Todeschini, ha deciso di chiudere il notiziario vaticano mandato in onda dalla sede romana dell’emittente e preparato in tutti questi anni da un gruppo di giornalisti che, durante gli anni dei Pontificati di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, hanno condotto speciali, andati in onda anche su altre emittenti televisive, e appuntamenti in piazza San Pietro e nell’Aula Paolo VI, alla presenza del Papa. Speciali, appuntamenti e interviste che sono stati ripresi dalla stampa nazionale e internazionale. Come Comitato di redazione del Tg1 esprimiamo tutta la nostra solidarietà ai colleghi di Telepace che si trovano a vivere un momento difficile della loro vita professionale. Nello stesso tempo auspichiamo che la proprietà e la direzione di Telepace trovino strumenti idonei, percorrendo tutte le strade possibili, per scongiurare questo grave fatto, ridando così serenità e fiducia ai colleghi della redazione romana. Agli organismi sindacali rivolgiamo l’invito a trovare in tempi rapidi un tavolo comune di trattativa per trovare una soluzione alla vertenza e tutelare, in tutte le sedi, i giornalisti di Telepace.