Il 13 marzo 1979 perdeva la vita Graziella Fava, vittima di un attentato terroristico ai danni della sede dell'Associazione della Stampa Emilia-Romagna. Per ricordarne la memoria, l'Aser e l'Ordine dei Giornalisti dell'Emilia-Romagna hanno deciso di devolvere una somma al Centro Aurora che si occupa di assistenza ai bambini colpiti da Aids.
In quel tragico 13 marzo 1979, due uomini e una donna, armati e mascherati entrarono negli uffici di via San Giorgio a Bologna, sequestrarono un impiegato e un ospite, poi diedero fuoco alla sede del sindacato dei giornalisti.
Il fumo invase lo stabile e asfissiò, su un pianerottolo, Graziella Fava, collaboratrice di una famiglia che risiedeva nell'edificio.
L'attentato (seguito da altre due incursioni incendiarie alle abitazioni private di due cronisti bolognesi) fu rivendicato dalla sigla "Gatti selvaggi".
I responsabili non sono mai stati identificati.
E proprio per ricordare quegli anni difficili l’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna ha organizzato il dibattito “Anni di piombo: giornalisti nel mirino” che si terrà il 27 marzo prossimo all’Hotel Savoia Regency (via del Pilastro 2 a Bologna). Nell’occasione saranno presentati i risultati di una ricerca storica su Graziella Fava e su quegli anni.
Il presidente dell’Associazione Stampa dell’Emilia-Romagna
Camillo Galba
Il presidente dell’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna
Gerardo Bombonato