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Associazioni 30 Lug 2014

Associazione Stampa Subalpina: nuova legge sull’editoria

Serve rispetto delle regole. È quanto ribadisce in una nota l'Associazione Stampa Subalpina, sindacato dei giornalisti piemontesi, a proposito della difficile situazione del settore. "È importante - si dice - che le istituzioni, a partire dalla Regione, si mettano al lavoro per scrivere una nuova legge sull'editoria, che premi le imprese capaci di investire sull'innovazione rispettando le regole.

Serve rispetto delle regole. È quanto ribadisce in una nota l'Associazione Stampa Subalpina, sindacato dei giornalisti piemontesi, a proposito della difficile situazione del settore. "È importante - si dice - che le istituzioni, a partire dalla Regione, si mettano al lavoro per scrivere una nuova legge sull'editoria, che premi le imprese capaci di investire sull'innovazione rispettando le regole.

C'è bisogno di una scossa positiva che coinvolga tutti gli attori". Nella nota il sindacato dei giornalisti piemontesi rileva: "Non è una bella estate per centinaia di lavoratori dell'editoria e dell'emittenza radiotelevisiva piemontese. Le difficoltà del settore sono lontane dell'essere superate e questo anche perché, a dispetto dei sacrifici fatti da tecnici e giornalisti, le aziende si limitano nella maggioranza dei casi a beneficiare della riduzione del costo del lavoro, frutto dell'utilizzo degli ammortizzatori sociali, senza provvedere contestualmente a dar vita a seri piani di rilancio".
"Una situazione - prosegue la nota dell'Associazione Stampa Subalpina - che riguarda la stampa periodica locale, dove poche imprese stanno effettuando i necessari investimenti per aprirsi alle nuove tecnologie, e anche l'emittenza radiotelevisiva privata, da tempo a corto di idee e la cui sopravvivenza è ormai quasi del tutto legata alle provvidenze pubbliche. A fine agosto, inoltre, andranno a scadenza gli ammortizzatori sociali in deroga e il rischio concreto è quello che possano esservi decine di licenziamenti". E in questa situazione, si sottolinea, è necessaria "una maggiore attenzione anche per il rispetto delle norme che, in alcune situazioni, abbiamo visto venir meno. Accade, ad esempio, in quelle aziende dove, mentre grafici, tecnici e giornalisti interni si trovano in cassa integrazione, la produzione di contenuti viene appaltata a società esterne, con una sostanziale violazione delle regole che sovrintendono all'utilizzo degli ammortizzatori sociali. In altri casi si ha invece il sospetto che la rendicontazione delle ore effettivamente svolte di cassa integrazione non corrisponda all'effettiva astensione dal lavoro. Non è forzando le regole - conclude la nota - che si aiuterà il settore a uscire dalla crisi". (Torino, 30 luglio - AGI) -

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