Associazione Ligure:
"Uno sciopero giusto
che appoggiamo
ma il rinvio
è stato un errore"
"Uno sciopero giusto. Con un segnale particolarmente importante che arriva dalla Liguria con l’adesione della redazione de il Corriere Mercantile, giornale in cooperativa dove i colleghi, danno uno schiaffo morale a tutti i protagonisti – maggioranza e opposizione della Fnsi – della commedia degli opportunismi andata in scena nei giorni scorsi. Dimostrando come la dignità di volere essere liberi di fare informazione, su ogni fronte, non sia solo prerogativa di qualche presunto sacerdote dell’indipendenza. La giunta della Ligure ritiene vergognoso lo slittamento dello sciopero previsto per il 6 al prossimo 10 giugno. Lo ritiene vergognoso in senso politico e lessicale: questa giunta si è vergognata di riferire tale decisione ai colleghi, sollecitati e convinti delle sacrosante ragioni di un’astensione dal lavoro di vitale importanza per la difesa dell’autonomia dell’informazione. Noi continuiamo a ritenere che ci siano punti sui quali il sindacato non può mediare, problemi davanti ai quali la mediazione non ha alcun altro senso, se non quello della resa. Incondizionata o meno che sia. Anche per questo, nell’ultima riunione della Ligure, ci eravamo detti disposti ad accettare la sfida di uno sciopero referendum. Lo avevamo fatto sicuri che avremmo vinto. Alla luce dei fatti e dell’ignavia dimostrata da maggioranza e opposizione dell’Fnsi, tutto diventa più difficile. Aderiamo e invitiamo ad aderire allo sciopero proprio per la nobiltà dei suoi motivi. Perché non è lo sciopero di una parte politica, ma sui principi. Ma non ci asteniamo certo dal criticare pesantemente la gestione dell’iniziativa. Occorre una svolta. Decisa. Non è in gioco una classe dirigente sindacale, è messo in discussione il bene più prezioso che ogni giornalista deve difendere: la libertà di stampa. Chi è deciso a difenderla si faccia dunque avanti. Chi non se la sente o preferisce mercanteggiare o aspettare nuovi segnali, lo dica apertamente. Al presidente Franco Siddi e al segretario Paolo Serventi Longhi chiediamo che il consiglio nazionale del 26 giugno abbia un solo punto all’ordine del giorno: la verifica del nostro modo di essere sindacato. Della sua linea di azione e dei metodi di lotta. Del modo di dirigerlo e rappresentarlo, a tutti i livelli e in tutte le sue componenti". La giunta della Associazione Ligure dei Giornalisti