Si celebra domani, 21 marzo, la XXIII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie organizzata, come ogni anno, da Libera. A Foggia, sede della manifestazione principale, sarà presente anche una delegazione di giornalisti.
In rappresentanza degli organismi di categoria, parteciperanno al corteo previsto in mattinata il segretario generale e il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, il segretario dell'Usigrai, Vittorio Di Trapani e il segretario del Consiglio nazionale dell'Ordine dei giornalisti, Guido D'Ubaldo.
«È dovere dei giornalisti illuminare quelle periferie, geografiche, sociali e culturali, dove si annidano mafie, corruzione e malaffare. Per questo riteniamo importante essere insieme con don Ciotti e con i rappresentanti delle tante organizzazioni che hanno a cuore i temi della libertà e della legalità», commentano Fnsi, Usigrai e Cnog.
«L'appuntamento di Foggia – proseguono – sarà anche l'occasione per rilanciare la campagna #NoiNonArchiviamo e per aderire alla proposta, avanzata dal Cdr del Tg3, di chiedere al nuovo Parlamento di istituire una Commissione d'inchiesta che faccia chiarezza sulla sorte di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin».
Il tema della XXIII edizione della Giornata sarà 'Terra, solchi di verità e giustizia'. Come già avvenuto negli ultimi due anni, oltre che a Foggia, le vittime innocenti delle mafie saranno ricordate in contemporanea in migliaia di altri luoghi d'Italia, d'Europa e dell'America Latina. Saranno letti i nomi delle vittime e seguiranno momenti di riflessione e approfondimento.
«Libera sarà a Foggia perché quella terra ha bisogno di essere raccontata», spiega l'associazione fondata da don Luigi Ciotti. «Libera va a Foggia perché le mafie del foggiano sono organizzazioni criminali molto pericolose che facciamo una tragica fatica a leggere. Perché, malgrado l'evidenza, la percezione della cittadinanza è ancora bassa. Una mafia, quella foggiana, così invasiva da spaventare».
Dall'inizio del 2017 sono 17 le persone morte ammazzate, cui si aggiungono due casi di 'lupara bianca', su una popolazione di 620 mila abitanti. «Un dato tanto impressionante quanto ignoto. La manifestazione del 21 marzo – conclude Libera – serve innanzitutto a questo: a generare consapevolezza e a colmare un ritardo storico, figlio della sottovalutazione».