Come non fossero sufficienti, la crisi del mercato pubblicitario e gli altri problemi di natura economico-congiunturale che attanagliano le imprese italiane (quelle televisive comprese naturalmente) a rendere durissimo questo periodo, arriva per l’emittenza locale marchigiana la tegola dell’assegnazione di frequenze, già previste per Paesi esteri. Tutto ciò in virtù di un accordo internazionale, afferente l’area Adriatica (Slovenia, Croazia, Bosnia, Albania e Montenegro), in vista del passaggio al digitale terrestre della nostra regione, previsto dal Ministero dello Sviluppo Economico e AGCOM dal 5 al 21 dicembre prossimi.
Insomma non viene messa a disposizione della nostra regione nessuna frequenza “certa” per le emittenti locali, originando una situazione di assoluta gravità per le sicure interferenze e quindi per le difficoltà di effettivo utilizzo delle stesse.
Il Sigim, da sempre al fianco dei colleghi delle redazioni interessate a questa rivoluzione tecnologica, denuncia questo inaccettabile e gravissimo stato di cose e metterà in atto tutte le iniziative possibili affinché la porzione di etere riservato alla diffusione del quotidiano lavoro dei colleghi sia in grado di mantenere competitive le emittente marchigiani anche nell’immediato futuro. Saremo al fianco delle Istituzioni che stanno prendendo iniziative in difesa di questo patrimonio culturale e professionale di assoluta importanza e sin d’ora chiediamo incontri ai presidenti della Giunta Regionale Spacca e del Corecom Moruzzi ed al Ministro competente Romani per rimediare questo gravissimo problema ed ottenere frequenze pulite al servizio delle nostre emittenti.