CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Authority 09 Lug 2013

Agcom: l'editoria ha perso nel 2012 il 14% del fatturato Segretario Fnsi: relazione moderata, i problemi e i ritardi sono immensi

L'editoria, sia periodica sia quotidiana, ha perso nel 2012 quasi un miliardo di ricavi, ossia oltre il 14% del proprio fatturato, passando dai 6,180 miliardi del 2011 ai 5,307 del 2012. Il crollo delle risorse del settore è certificato dalle stime contenute nella Relazione Agcom al Parlamento.In particolare, l'editoria quotidiana è passata da 2,899 miliardi del 2011 a 2,595 miliardi di ricavi del 2012 (-10.5%), mentre quella periodica ha visto i ricavi calare dai 3,281 miliardi del 2011 ai 2,712 miliardi dell'anno successivo (-17.3%).

L'editoria, sia periodica sia quotidiana, ha perso nel 2012 quasi un miliardo di ricavi, ossia oltre il 14% del proprio fatturato, passando dai 6,180 miliardi del 2011 ai 5,307 del 2012. Il crollo delle risorse del settore è certificato dalle stime contenute nella Relazione Agcom al Parlamento.
In particolare, l'editoria quotidiana è passata da 2,899 miliardi del 2011 a 2,595 miliardi di ricavi del 2012 (-10.5%), mentre quella periodica ha visto i ricavi calare dai 3,281 miliardi del 2011 ai 2,712 miliardi dell'anno successivo (-17.3%).


Quanto alle singole voci di reddito, la vendita di copie (cartacee e digitali) - fa notare l'Agcom - ha visto i ricavi scendere dai 3,013 miliardi del 2011 ai 2,714 miliardi del 2012 (-9.9%); la pubblicità da 2,649 miliardi del 2011 a 2,143 miliardi del 2012 (-19.1%); i collaterali da 371,15 milioni a 302,15 milioni (-18.6%). Stabili le provvidenze e convenzioni, con 147,57 milioni di ricavi. (ROMA, 9 LUGLIO - ANSA)

RCS: CARDANI (AGCOM), FAREMO I CONTI QUANDO VEDREMO LE CARTE
SE OPERAZIONE CI VERRÀ NOTIFICATA LA AFFRONTEREMO

"Potremo fare i conti dopo che avremo visto le carte". Così il presidente dell'Agcom, Angelo Marcello Cardani, ha risposto ai cronisti che gli chiedevano se l'Autorità scorgesse rischi per il pluralismo dell'informazione nella vicenda Rcs.
"Seguiremo il caso quando esisterà, quando e se ci verrà notificato lo affronteremo", ha aggiunto. L'editoria quotidiana è uno dei mercati rilevanti del Sic, il Sistema integrato delle comunicazioni. (ROMA, 09 LUGLIO - ANSA)

AGCOM, SERVIZI COMUNICAZIONE -6,6% IN 2012 A 61,4 MLD

I ricavi dei servizi di comunicazione nel 2012 sono scesi del 6,6%, passando da 65,8 a 61,4 miliardi di euro. Lo afferma l'Agcom nella Relazione annuale.
Particolarmente forte la flessione dei media (tv, radio, Internet ed editoria) a -8,9%, mentre le tlc sono calate del 6,4%. Tengono meglio i servizi postali (-2,6%). (ROMA, 9 LUGLIO - ANSA)

PUBBLICITÀ: AGCOM, NEL 2012 SI SALVA SOLO INTERNET

Da un'analisi comparata dei ricavi pubblicitari nei vari comparti del settore media nel 2012, si evince che è in crescita soltanto la componente Internet, con un +10.3% (da 1,407 miliardi del 2011 a 1,552 miliardi). In calo tutte le altre voci. È il quadro che emerge dalla Relazione Agcom al Parlamento.
Segno negativo per i ricavi pubblicitari degli altri comparti: -17.9% per la tv (da 4,221 miliardi del 2011 a 3,467 miliardi del 2012), -7.1% per la radio (da 565,81 milioni a 525,49 milioni), -19.1% per l'editoria
(passata dai 2,649 miliardi del 2011 ai 2,143 miliardi del 2012, con un -16% per i quotidiani e un -22.4% per i periodici); -20% per gli annuari; -18.7% per il cinema; -12.5% per la pubblicità esterna.   (ROMA, 9 LUGLIO - ANSA)

TV: AGCOM, SKY REGINA RICAVI 2012 CON 2,63 MLD
POI MEDIASET CON 2,49 MLD E RAI CON 2,34 MLD

 Sky conquista lo scettro dei ricavi tv in Italia nel 2012: a certificare il sorpasso è la Relazione annuale dell'Agcom al Parlamento. Lo scorso anno il gruppo Newscorp/Sky Italia ha rastrellato 2,63 miliardi di euro (il 32% del totale, -1.4% sul 2011), Mediaset 2,49 miliardi (il 30.2%, -13.2%), Rai 2,34 miliardi (il 28.5% del totale, -7.5%).
Segno negativo per i ricavi pubblicitari degli altri comparti: -17.9% per la tv (da 4,221 miliardi del 2011 a 3,467 miliardi del 2012), -7.1% per la radio (da 565,81 milioni a 525,49 milioni), -19.1% per l'editoria (passata dai 2,649 miliardi del 2011 ai 2,143 miliardi del 2012, con un -16% per i quotidiani e un -22.4% per i periodici); -20% per gli annuari; -18.7% per il cinema; -12.5% per la pubblicità esterna. (ROMA, 9 LUGLIO - ANSA)

TV: CONFALONIERI, SORPASSO SKY? C'ERA GIÀ, SONO PIÙ FORTI

Il sorpasso dei ricavi di Sky su Mediaset ''c'era già. Loro sono più forti''. Lo afferma, con un sorriso, il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri, al termine della relazione dell'Agcom. (ROMA, 9 LUGLIO - ANSA)

ANSA/ AGCOM, ITALIA IN RITARDO SUL WEB, SKY REGINA RICAVI TV
2012 ANNO NERO PER MEDIA E TLC, CROLLO EDITORIA,RESISTE INTERNET

Il 2012 incorona Sky regina dei ricavi, con il gran sorpasso su Mediaset e Rai. Ma certifica anche il 'digital divide' rispetto all'Europa - un italiano su tre non mai avuto accesso al web - e la drammatica flessione delle risorse nel mercato delle comunicazioni, scese del 6.6%, con un crollo verticale nell'editoria, che in un anno ha bruciato un miliardo. In controtendenza solo Internet, (+12%), ma con una quota ancora limitata al 4% della torta totale. È la fotografia scattata dall'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni nella Relazione annuale al Parlamento, la prima per il collegio presieduto da Angelo Marcello Cardani.
Annus horribilis per il sistema delle comunicazioni, il 2012 ha visto i ricavi scendere da 65,8 a 61,4 miliardi: più forte la flessione nei media (tv, radio, Internet ed editoria) a -8,9%, mentre le tlc sono calate del 6,4%, i servizi postali del 2,6%. In particolare, l'editoria ha perso l'anno scorso il 14% del fatturato (da 6,180 miliardi del 2011 a 5,307 miliardi): i ricavi dei quotidiani sono scesi del 10.5%, quelli dei periodici del 17.3%. Segno meno in tutti i comparti (fatta eccezione per Internet, +10.3%) nei ricavi pubblicitari: -17.9% per la tv, -7.1% per la radio, -19.1% per l'editoria, -20% per gli annuari, -18.7% per il cinema, -12.5% per la pubblicità esterna.
Sul fronte tv, Sky conquista lo scettro dei ricavi: l'anno scorso la tv di Rupert Murdoch ha rastrellato 2,63 miliardi (il 32% del totale, ma in calo dell'1.4%), Mediaset 2,49 miliardi (il 30.2%, -13.2%), Rai 2,34 miliardi (il 28.5% del totale, -7.5%). Per TI Media ricavi da 146,6 milioni, mentre gli altri operatori hanno sfiorato i 615 milioni. Ancora più evidente il predominio assoluto di Sky nella pay tv, con una quota del 77.6%; a netta distanza Mediaset (17.8%), poi gli altri operatori (4.6%). La Rai si accontenta, complice il canone (+2.3%), del dominio nella tv gratuita, con il 48.3% dei ricavi (poi Mediaset con il 38.9% e TI Media con il 3%). La 'vecchia' tv generalista raccoglie ancora il 75% dell'audience, ma il digitale terrestre ormai raggiunge il 15% e supera anche il satellite. L'Agcom, annuncia Cardani, si prepara a rivedere i singoli mercati del sistema ''per la verifica delle eventuali posizioni dominanti e del loro effetto sulla concorrenza e sul pluralismo'': nel procedimento, al via a settembre, non si esclude che tra i mercati entrino anche la pubblicità e gli over the top, quei giganti del web come Google e Facebook per i quali il presidente Agcom auspica l'estensione delle norme che valgono per gli operatori tv. In arrivo anche il regolamento sul copyright online, ''fascicolo scomodo'' per il quale l'Agcom si muoverà lungo tre linee direttrici: educazione alla legalità, promozione dell'offerta legale, adozione di regole in linea con i ''principi di garanzia, ragionevolezza, proporzionalità dell'azione amministrativa''. L'Autorità farà la sua parte anche nel ridisegno del ruolo del servizio pubblico: Cardani invita la Rai a ''ridurre gli sprechi, focalizzare le attività e modernizzare l'offerta, soprattutto online''.
Non ride il settore delle tlc. ''Una fetta della popolazione - avverte Cardani - è ai margini della rete'' e l'Italia è ''al quarto posto in Europa nella non non invidiabile classifica del numero di individui che non ha mai avuto accesso a Internet (37,2% contro una media Ue27 di 22,4%)''. Inoltre le reti fisse di nuova generazione restano ''al palo'' e l'Lte gira a ''velocità ridotta''. La crisi morde anche questo settore, con i ricavi scesi nel 2012 del 6.4% a 37,97 miliardi, contro i 40,59 del 2011. In particolare, la rete fissa cala del 5,7% e quella mobile del 7,1%; allo stesso tempo, però, il traffico langue sulla rete fissa (-7,5%), ma prospera su quella mobile (+6%).
Quanto alle quote di mercato, nella telefonia fissa Telecom è stabile (61.2% contro 61.7% del 2011), in quella mobile (ricavi) torna in testa con il 34.4% e Vodafone torna seconda (32.4%).
Cardani affronta anche la questione dello scorporo della rete Telecom, definendolo ''coraggioso e innovativo'': ''tanto più sarà ampio e profondo - avverte - tanto più il dividendo regolamentare potrà essere significativo''. ''Non vogliamo sconti, ma quello che le analisi di mercato dimostreranno e che l'Europa prevede'', commenta il presidente della società Franco Bernabè, fiducioso che il percorso avviato ''porti a una positiva evoluzione del processo nell'interesse del Paese, dei consumatori, della concorrenza''.   (di Angela Majoli)  (ROMA, 9 LUGLIO - ANSA)

AGCOM: SIDDI (FNSI), RELAZIONE MODERATA, PROBLEMI IMMENSI, RITARDI SUL SIC E CONCENTRAZIONE

“Neanche una moderata relazione del Presidente dell’Autorità delle Garanzie delle Comunicazioni (Agcom), Angelo Marcello Cardani, al suo primo appuntamento annuale dopo l’incarico di un anno fa, ha potuto attenuare le gravi criticità di un sistema alle prese con un quadro normativo disastrato e con una condizione economica difficile. In questo contesto risalta, senza più ombre di dubbi, l’indeterminatezza del cosiddetto Sic (Sistema Integrato delle Comunicazioni) su cui considerare le posizioni dominanti e il reale peso delle concentrazioni. Evidenti anche i limiti della stessa Autorità che annuncia, ora, l’intenzione di “avviare a breve l’analisi dei singoli mercati del Sic per la verifica delle eventuali posizioni dominanti e del loro effetto sulla concorrenza e del pluralismo”. I buoi sono già scappati. Speriamo che la verifica sia comunque a breve e che il legislatore corregga in fretta la Gasparri e altre leggi che le posizioni le favoriscono e non solo le tollerano. Certo, altre riflessioni vanno fatte sull’evidenza, ribadita dall’Agcom, che Sky è diventato il primo ‘broadcaster’ nazionale per ricavi, relegando la Rai al terzo posto dopo anche Mediaset. Quanto alla carta stampata, solo conferme per la crisi e note di evidenza per la necessità di ammodernamento e sviluppo integrato dei media. Interessanti, infine, le osservazioni sul diritto d’autore, compreso quello online. Il confronto è necessario per migliorare e per dare un senso, riconoscendone il valore, ai contenuti editoriali, frutto dell’ingegno professionale, che non possono essere ‘aggregati’ da nessun colosso tecnologico e finanziario per il proprio esclusivo giro di affari. Nessuno confonda, perciò, la moderatezza della relazione del professor Cardani come una semplice registrazione documentale riferendo che nulla, o quasi, debba essere fatto. Per rinnovare e rendere vitale il nostro Paese nel tempo della società dell’informazione e dell’esigenza di liberarne le risorse democratiche, prima ancora di quelle economiche e finanziarie, occorre non perdere più tempo e affrontare il tema delle indispensabili correzioni e riforme. Chi non lo farà sarà il vero colpevole di nuovi ritardi nello sviluppo del Paese e di nuove disuguaglianze sul piano dei diritti civili ed economici”. Roma, 9 luglio 2013

 

@fnsisocial

Articoli correlati