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Fnsi 02 Mar 2004

A Siena Premio Isf a Aidan White Proposta giornata della memoria

A Siena Premio Isf a Aidan White Proposta giornata della memoria

A Siena Premio Isf
a Aidan White
Proposta giornata
della memoria

Aidan White, dalla città di Siena, lancia la giornata mondiale di lutto per i giornalisti uccisi nell´ultimo conflitto in Iraq. Il segretario generale dell´International Federation of Journalist, ospite della città toscana per ritirare la quarta edizione del premio "Città di Siena" di Informazione senza frontiere per la libertà di stampa nel mondo, ha colto l´occasione per proporre una giornata di protesta internazionale per il prossimo 8 aprile. "L´8 aprile - ha dichiarato Aidan White - ad un anno di distanza dal tremendo attacco americano all´hotel Palestine di Baghdad, organizzeremo una giornata mondiale di lutto e protesta per ricordare le vittime. Nelle strade di Washington, Bruxelles e di altre città del mondo, scatteranno manifestazioni parallele di protesta per diffondere una maggiore sensibilizzazione nella tutela dei giornalisti impegnati in contesti difficili". L´International Federation of Journalists è la più grande associazione di giornalisti del mondo che, dal 1926, si occupa della salvaguardia dei numerosi giornalisti, operatori, fotoreporter, impegnati su fronti particolarmente difficili. Proprio per questo grande lavoro, Informazione senza frontiere ha deciso di riservare all´associazione il premio per la libertà di stampa nel mondo in un anno, quello appena trascorso, caratterizzato dalla morte di più di 30 giornalisti in servizio in Iraq. L´intervista ad Aidan White Aidan White è intervenuto sui rischi della professione: "Nelle zone dei conflitti armati - ha detto il segretario generale analizzando le difficoltà del mestiere di reporter- i giornalisti si assumono dei rischi enormi. Ogni giorno diventa sempre più difficile svolgere il proprio lavoro, perché la concorrenza tra i media è sempre più alta. Si sta diffondendo la cultura delle "breaking news", con il giornalista che deve essere sul posto in tempo reale e rendere necessario il reportage in fretta, aumentando notevolmente i rischi. Il tutto per aggiudicarsi immagini più spettacolari e drammatiche, che possano soddisfare le richieste dei network". Il bilancio dell´ultimo conflitto nel territorio iracheno è troppo pesante da accettare ed è necessario intervenire per cercare di migliorare le condizioni di lavoro dei professionisti al servizio dell´informazione. "Diminuisce l´investimento delle aziende editoriali per la tutela della sicurezza dei giornalisti a tutto vantaggio dell´esclusiva e dello scoop - ha continuato White - ovvero a favore del guadagno commerciale dell´impresa editoriale". Lei è arrivato in Italia per la traduzione della guida per la sicurezza dei giornalisti realizzata dall´International Federation of Journalists e da Informazione senza frontiere. Qual è la situazione italiana su questo fronte? "L´istituto per la sicurezza dei giornalisti è costituito da tutti i più grandi editori del mondo (Cnn, Reuter, BBC, ecc.) ma in Italia soltanto il sindacato dei giornalisti è al momento impegnato su questo aspetto. Questo è un grande errore degli editori italiani". L´IFJ ha lanciato una campagna internazionale. "Noi abbiamo chiesto a livello internazionale il rispetto dello status di giornalista professionista. Si tratta di una campagna importante per accrescere la qualità dei media, per salvaguardare l´indipendenza editoriale e per favorire la creazione di una cultura di rispetto all´interno degli stessi organi di informazione dei diritti dei giornalisti". Qual è il rischio più grosso per un giornalista? "Noi chiediamo giustizia quando un giornalista viene ucciso. Allo stato attuale delle cose abbiamo sette casi di giornalisti uccisi in Iraq per i quali non esiste alcuna spiegazione accettabile. E´ per questo motivo che abbiamo deciso di varare una giornata mondiale di lutto e protesta per l´8 aprile prossimo. L´intervento del Sindaco di Siena Maurizio Cenni Dopo la consegna del premio ad Aidan White, è stato aperto un dibattito sul tema della difesa dei giornalisti. Numerosi gli interventi di prestigio, con il sindaco di Siena, Maurizio Cenni, che ha fatto gli onori di casa illustrando ai presenti la cartolina, pensata dal Comune di Siena per commemorare i giornalisti caduti in Iraq. "L´iniziativa "Cartoline dall´Iraq" - ha dichiarato il sindaco Cenni - ha come obiettivo far conoscere il dramma che si è consumato in Iraq. Io credo che tutti i giornalisti abbiano nelle loro mani un compito che è qualcosa di più di un mestiere. Un ruolo che magari non sempre viene loro riconosciuto ma che, come per altre professioni fondamentali in una società civile, può essere determinante. Per entrare nella vita degli altri, nelle storie da trasformare in articoli o servizi televisivi occorre una sensibilità e un senso del rispetto dell´altro che non sempre è facile trovare". "Se questa è la funzione - proseguito il sindaco di Siena - il diritto si chiama libertà di stampa. Sui 186 stati che siedono alle Nazioni Unite, sono poco più di una trentina quelli che rispettano completamente la libertà di stampa, e un´altra cinquantina la rispettano approssimativamente. La situazione resta invece negativa in ottanta paesi ed estremamente negativa in altri trenta. Non c´è da meravigliarsi, la carta della libertà di informazione coincide con quella della democrazia e del rispetto dei diritti dell´uomo. I giornalisti hanno la capacità e la possibilità di raccontare ciò che vedono. Il nostro vuole essere un contributo perché questo difficile ma anche affascinante lavoro abbia il diritto dovere di essere portato a termine, sempre". L´intervento di Paolo Serventi Longhi, segretario generale FNSI Paolo Serventi Longhi, segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, è intervenuto sulle motivazioni dell´iniziativa. "Si tratta di un premio di grande significato per i giornalisti di tutto il mondo - ha spiegato - per gli italiani in particolare. White ci rappresenta tutti ed è un po´ il simbolo di una battaglia quotidiana per garantire ai cittadini il diritto ad essere informati correttamente. C´è una una battaglia in Iraq, dove oltre trenta giornalisti di tutto il mondo sono morti, ma ce ne sono tante altre in battaglia in Medio Oriente, in Sud America, in Africa, in Cecenia e nei paesi dell´ex Unione Sovietica. Una battaglia che vede vittime e feriti, che vede censure e propaganda, nella quale i giornalisti sono dalla parte di coloro che hanno il diritto di informare e di essere informati. Anche in Italia il problema informazione è al centro del dibattito politico e dell´azione del sindacato dei giornalisti contro tutti i tentativi di limitare la libertà di stampa, di condizionare l´informazione televisiva e scritta, di cambiare le regole restringendo gli spazi del pluralismo. Un impegno forte, quindi, - ha concluso Paolo Serventi Longhi - in difesa dei diritti del giornalista, ma anche dei cittadini affermando, nel nostro paese e in Europa, la libertà di informazione come sacro principio democratico. Purtroppo la convenzione europea nasce monca di questo principio ed occorre ancora lavorare con il Parlamento Europeo, con il Consiglio d´Europa e con la Commissione di Bruxelles per affermare diritti e libertà nel vecchio continente, le cui istituzioni si stanno espandendo proprio in queste settimane. Infine, voglio cogliere l´occasione per un ringraziamento fraterno all´amministrazione comunale di Siena ed in particolare al sindaco Maurizio Cenni per aver deciso di realizzare il premio nella splendida città toscana". Il sindaco di Siena ha colto anche l´occasione per esprimere la propria disponibilità confermare, nei prossimi anni, il premio di Informazione proprio nella città del Palio. Al convegno, hanno partecipato Chiara Boni, assessore alla Comunicazione della Regione Toscana, Lorenzo Bianchi, inviato del Quotidiano Nazionale, Roberto Scardova, inviato RAI, Enrico Menduni, docente alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Siena - Dipartimento di Scienze della Comunicazione, Roberto Reale, docente alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Padova, e autore del libro "Non sparate ai giornalisti", Anna Carli, rettore del Museo Santa Maria della Scala di Siena, Franco Siddi, presidente nazionale della FNSI, Carlo Bartoli, presidente dell´Associazione stampa toscana, e Carlo Umberto Salvicchi, presidente di Informazione senza frontiere. L´incontro è stato condotto da Stefano Marcelli, segretario di Informazione senza frontiere.

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