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Gruppi di Specializzazione 01 Ago 2011

Verso un Protocollo tra Stampa Sportiva e Lega Calcio: fair play ma il diritto di cronaca non è commerciabile

“Un protocollo di fair play e di reciproco rispetto, nella distinzione dei ruoli, per la Stampa Sportiva e il mondo del calcio di serie A. E’ l’ipotesi di lavoro dell’Unione Stampa Sportiva Italiana e della Fnsi avanzata alla Lega Calcio, anche per superare alcune situazioni di criticità emerse di recente, in una malintesa considerazione del diritto di cronaca, da taluno assimilato impropriamente al diritto di sfruttamento commerciale dell’immagine. Il delicato equilibrio raggiunto sulla materia per le partite ufficiali, attraverso regolamentazione AgCom, a giudizio delle organizzazioni dei giornalisti è il punto minimo delle garanzie di esercizio dell’attività di informazione critica per tutte le fasi della vicenda sportiva.

“Un protocollo di fair play e di reciproco rispetto, nella distinzione dei ruoli, per la Stampa Sportiva e il mondo del calcio di serie A. E’ l’ipotesi di lavoro dell’Unione Stampa Sportiva Italiana e della Fnsi avanzata alla Lega Calcio, anche per superare alcune situazioni di criticità emerse di recente, in una malintesa considerazione del diritto di cronaca, da taluno assimilato impropriamente al diritto di sfruttamento commerciale dell’immagine. Il delicato equilibrio raggiunto sulla materia per le partite ufficiali, attraverso regolamentazione AgCom, a giudizio delle organizzazioni dei giornalisti è il punto minimo delle garanzie di esercizio dell’attività di informazione critica per tutte le fasi della vicenda sportiva.

Il diritto di cronaca, infatti, è essenziale ed è un bene, sempre. Anche per il calcio di serie A, mondo nel quale la pratica della cessione dei diritti sportivi televisivi provoca talvolta incomprensibili restrizioni all’esercizio dell’attività giornalistica. C’è bisogno di aggiustare il registro e di rendere, complessivamente, più fluido e sempre più qualificato il rapporto tra società di calcio e tutti i media, non solo le televisioni commerciali. E’ quanto hanno segnalato e chiesto, in un incontro tenutosi stamani, al Presidente della Lega Calcio della serie A, Maurizio Beretta, il Segretario Generale della Fnsi, Franco Siddi, e il Presidente dell’Unione Stampa Sportiva Italiana (Ussi), Luigi Ferrajolo. I problemi più recenti sono emersi per due/tre società di A e una di B riguardano accessi negati all’attività precampionato per alcuni giornalisti ritenuti “non amici” o addirittura “porta jella” e i divieti a fotoreporter specializzati, ritenendo il loro lavoro materia dei diritti di immagine già venduti in esclusiva, ivi comprese le attività precampionato.
Il Presidente della Lega, Beretta, ha rilevato le differenze tra diritti collettivi televisivi di competenza e regolati dall’organismo che presiede in ossequio alle norme vigenti e la gestione dell’attività delle singole società, prospettando un tavolo di valutazione e di lavoro comune per il mese di settembre. Maurizio Beretta ha, infine, riconosciuto il rilievo e il valore dell’attività di informazione critica dei media e la specifica attività di qualificazione professionale della Stampa Sportiva e dell’Ussi in particolare, anche per la migliore considerazione del pubblico per gli eventi calcistici.
I rappresentanti sindacali dei giornalisti, Siddi e Ferrajolo, hanno confermato la volontà di confronto e di dialogo nella chiarezza e ricordando che anche gli allenamenti e i ritiri sono materia di cronaca che nessun giornalista potrà rinunciare a trattare liberamente, in adesione alla propria deontologia e con il proprio punto di vista che non può basarsi su elementi preconfezionati”.

@fnsisocial

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