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Fnsi 27 Mag 2003

Uzbekistan: Tv di stato sotto il peso della censura licenziati il direttore dell’emittente e una giornalista

Uzbekistan: Tv di stato sotto il peso della censura licenziati il direttore dell’emittente e una giornalista

Uzbekistan: Tv di stato sotto il peso della censura licenziati il direttore dell’emittente e una giornalista

Fonte: Informazione Senza Frontiere Traduzione: Sara Mannocci Ilmira Hasanova, produttrice del talk show “Talking briefly”, trasmesso sul canale 4 della tv di stato uzbeka, è stata licenziata per aver partecipato alla manifestazione del 20 maggio scorso in difesa dei diritti della tv e del suo direttore Ahmadjon Ibrahimov. La protesta, a cui la giornalista ha partecipato e svoltasi di fronte alla sede della tv a Tashkent, è stata organizzata dalla presidentessa dell’uzbeka “Society of Human Rights” – per la sezione della città di Tashkent – e da un membro dell’associazione stessa. I manifestanti hanno richiesto in primo luogo il reintegro al lavoro di Ibrahimov; il giornalista, a capo del programma “Politics”, sul primo canale della tv uzbeka, è stato allontanato dal lavoro il 6 maggio scorso per ragioni legate alla ripresa, in diretta, della solenne apertura dell’assemblea annuale della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo. Durante la cerimonia in più di una occasione il Presidente dell’Uzbekistan Islam Karimov ha bruscamente tolto le cuffie che gli consentivano di ascoltare, in risposta alle critiche a lui mosse dai dirigenti della Banca Europea. La messa in onda di queste immagini ha scatenato il licenziamento di Ibrahimov e la manifestazione di protesta in suo sostegno, a cui Hasanova ha partecipato per lottare contro la censura che attanaglia la tv di stato. Come risultato della protesta, ha perso il proprio lavoro. Secondo quanto la giornalista ha riferito all’ “ODOZ OVOZ”, organizzazione in difesa della libertà di stampa in Uzbekistan, la mattina del 24 maggio scorso è stata bloccata all’ingresso della tv da un gruppo di militari che le hanno comunicato il licenziamento, sottratto il codice di accesso e sequestrato i documenti, “in base a precisi ordini degli alti dirigenti della tv”.

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