L'Usigrai ha appreso con «profondo sconcerto della determinazione dell'azienda di rimuovere dal portale Raiplay il documentario "Rita Atria: la settima vittima" della collega Giovanna Cucé, andato inizialmente in onda il 17 luglio 2022. Si tratta – si legge in una nota – di una decisione fondata su una interpretazione della normativa in tema di diritto all'oblio che mortifica, insieme al lavoro dei giornalisti Rai, la memoria di Rita Atria, esempio attualissimo di coraggio nella lotta alle mafie, di cui il servizio pubblico televisivo dovrebbe farsi istituzionalmente garante».
La scelta della Rai, incalzano i rappresentanti sindacali, «costituisce un precedente assai pericoloso che rischia di legittimare, insieme ad una distorta applicazione del diritto all'oblio, l'inaccettabile censura su fatti e storie che taluni vorrebbero far dimenticare e che invece rimangono un monito, anche educativo, assolutamente indispensabile per il presente e il futuro del nostro Paese».
Per l'Usigrai, «il dovere essenziale di aggiornare con tempestività le notizie inerenti le più fosche vicende del passato, dando sempre conto degli sviluppi delle inchieste giudiziarie, nel rispetto di tutti i soggetti che vi furono inizialmente coinvolti, deve essere bilanciato con il parallelo e fondamentale diritto di ogni cittadino a fruire liberamente del lavoro giornalistico della Rai, quale patrimonio inestimabile di conoscenza e di informazione».
Al riguardo, incalzano i giornalisti, «riteniamo opportuno rammentare come la legislazione non preveda affatto la rimozione totale delle notizie giornalistiche per assecondare ogni interessata pretesa di oblio ma, ben più ragionevolmente, la normativa prescrive l'adozione di interventi specifici e mirati, in grado di consentire un adeguato bilanciamento tra le prerogative individuali ed il diritto costituzionale ad essere informati. Proprio per questo la scelta di rimuovere definitivamente dal web il documentario di Giovanna Cucé sulla tragedia di Rita Atria risulta tanto incomprensibile quanto inaccettabile».
Dunque, l'Usigrai «chiede con forza che questo reportage di straordinario valore giornalistico venga reso al più presto nuovamente accessibile a tutti utenti del servizio pubblico attraverso le piattaforme della Rai» e che venga istituito «un tavolo di lavoro tra sindacato e azienda volto a definire criteri, chiari ed organici, di attuazione delle indicazioni normative e giurisprudenziali in tema di cosiddetto diritto all'oblio, affinché questo concetto giuridico non finisca per essere nuovamente distorto a discapito dei giornalisti Rai e degli utenti del servizio pubblico radiotelevisivo e multimediale».