CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Associazioni 19 Lug 2005

Unci: la riforma della giustizia contro il diritto di cronaca

Il testo della riforma dell’ordinamento della Giustizia da oggi all’esame finale dell’aula di Montecitorio contiene norme liberticide della libertà di stampa poiché attribuisce unicamente al Procuratore capo il diritto di parlare con i cronisti giudiziari.

Il testo della riforma dell’ordinamento della Giustizia da oggi all’esame finale dell’aula di Montecitorio contiene norme liberticide della libertà di stampa poiché attribuisce unicamente al Procuratore capo il diritto di parlare con i cronisti giudiziari.

Il testo della riforma dell’ordinamento della Giustizia da oggi all’esame finale dell’aula di Montecitorio contiene norme liberticide della libertà di stampa poiché attribuisce unicamente al Procuratore capo il diritto di parlare con i cronisti giudiziari. Il diritto di cronaca - che appartiene a tutti i cittadini, mentre ai giornalisti compete il dovere di informarli compiutamente e celermente - non può essere limitato con norme che hanno l’effetto di ingessare l’informazione dai Palazzi di Giustizia dai quali uscirebbe solamente una unica versione dei fatti, funzionale alle tesi colpevoliste delle Procure. I cittadini hanno il diritto di sapere in quale modo la pubblica accusa lavora e anche se le sue ipotesi investigative siano fondate o meno. I cronisti sono il tramite tra l’opinione pubblica e gli avvenimenti. Le norme in via di approvazione costituiscono un velo impenetrabile dietro il quale il funzionamento della giustizia si celerebbe al controllo dei cittadini. Per queste motivazioni l’Unione Nazionale Cronisti Italiani chiede ai deputati di non approvare il testo a loro sottoposto e di modificare le norme che riguardano i rapporti tra Giustizia e Informazione in modo tale da rispettare e rendere operante l’art. 21 della Costituzione

@fnsisocial

Articoli correlati