Il Tribunale di Bologna ha respinto la richiesta di risarcimento danni avanzata dalla Poligrafici Editoriale, dalla Editrice Il Giorno, nonché da Giuseppe Zavatta e Luigi Giacumbo in merito ad alcuni comunicati sindacali del maggio 2000.
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana, l’Associazione Stampa dell’Emilia-Romagna, l’Associazione Stampa Toscana, l’Associazione Lombarda dei Giornalisti ed i Comitati di Redazione de “il Resto del Carlino”, “La Nazione” e “Il Giorno” comunicano: Il giudice della Terza Sezione Civile, Maria Acierno, ha completamente accolto le tesi difensive della Fnsi, delle Associazioni Stampa dell’Emilia-Romagna, della Toscana, della Lombardia e dei Comitati di Redazione di Carlino, Nazione e Giorno, ritenendo legittime le espressioni utilizzate nei comunicati nel corso di una delle tante vertenze che ha visto in questi anni contrapposto il sindacato dei giornalisti al gruppo Riffeser-Monti. In particolare, il giudice dopo aver compiuto un’attenta analisi dei comunicati e della generale situazione che si è venuta a creare in occasione delle giornate di sciopero, ha ritenuto ammissibile che “nel corso di contese sindacali si faccia uso di espressioni fortemente critiche ed anche aspre, ogniqualvolta l’esercizio del diritto di sciopero e di manifestazione delle proprie idee non si riduce ad un mero attacco personale e privato alla controparte”. Per altro, continua il giudice, “nel caso di specie si deve osservare che è stato rispettato il criterio della verità”, poiché nel corso del giudizio i fatti così come illustrati dal sindacato, hanno avuto debito riscontro. Il magistrato ha quindi concluso affermando che “il dissenso espresso anche se radicale, è contenuto in un ambito che può ritenersi interno alla vertenza con questo fisiologico e non patologico di una contrapposizione frontale”. Quanto ai danni provocati all’azienda dal contenuto di tali comunicati sindacali, il giudice, nel respingere la tesi della Poligrafici Editoriale, scrive nella propria sentenza che “l’attività sindacale, oltre che costituzionalmente riconosciuta, è da intendersi svolta nell’esclusivo interesse dei lavoratori dipendenti e in difesa dei loro diritti personali e patrimoniali. Lo scopo principale di qualsiasi agitazione sindacale e dell’astensione collettiva dei lavoratori dipendenti è senza dubbio quello di creare un danno economico, quanto più rilevante possibile, alla proprietà al fine di indurre il datore di lavoro ad accettare le richieste formulate da controparte”. Le richieste della Poligrafici Editoriale sono state dunque respinte ed il Tribunale ha inoltre condannato tutti gli autori in solido fra loro (Poligrafici Editoriale, Editrice Il Giorno, Giuseppe Zavatta e Luigi Giacumbo) a rifondere il sindacato delle spese lite nella misura complessiva di circa 50 mila euro”.