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Appelli 13 Mag 2014

Una nuova legge per uscire dalla crisi dell’editoria

Impegni concreti per salvaguardare e rilanciare l'informazione in Piemonte. L'Associazione Stampa Subalpina, a firma del Segretario, Stefano Tallia, ha inviato oggi un appello ai sei candidati alla Presidenza della Regione Piemonte, affinché nei loro programmi e nella loro futura azione di governo dedichino attenzione alla situazione di difficoltà e trasformazione in cui vive il mondo dell’informazione.Non vi è settore immune dagli effetti di una crisi causata da un lato dal crollo degli investimenti pubblicitari e dall’altro dalla transizione al digitale.

Impegni concreti per salvaguardare e rilanciare l'informazione in Piemonte. L'Associazione Stampa Subalpina, a firma del Segretario, Stefano Tallia, ha inviato oggi un appello ai sei candidati alla Presidenza della Regione Piemonte, affinché nei loro programmi e nella loro futura azione di governo dedichino attenzione alla situazione di difficoltà e trasformazione in cui vive il mondo dell’informazione.
Non vi è settore immune dagli effetti di una crisi causata da un lato dal crollo degli investimenti pubblicitari e dall’altro dalla transizione al digitale.

I quotidiani hanno fortemente ridimensionato gli organici; diversi periodici locali han dovuto ricorrere a tutti i possibili ammortizzatori sociali. Particolarmente drammatica la situazione dell’emittenza radiotelevisiva locale: voci storiche come Telesubalpina e Telestudio hanno già chiuso i battenti e altre potrebbero seguire lo stesso destino. La Rai ha soppresso la trasmissione “Montagne”, il solo lascito delle Olimpiadi del 2006, e i recenti provvedimenti del Governo, che hanno sottratto 150 milioni di euro al bilancio dell’azienda, rischiano di andare a colpire proprio l’informazione regionale.
Risultato? Un impoverimento generale per tutti i piemontesi. Meno voce per il Piemonte. Anche per questa situazione, centinaia di giornalisti vivono ormai da anni una condizione di riduzione dei compensi, dovuta all’utilizzo degli ammortizzatori sociali e a pagamenti sotto la soglia della decenza, senza certezze per il proprio futuro.
Non basta. Sono ormai passati quattordici anni dall’approvazione della legge 150 e le decine di giornalisti che lavorano nella pubblica amministrazione attendono ancora che venga riconosciuto il loro ruolo professionale.
La Regione può fare molto. A chi si candida a guidare il Piemonte per i prossimi cinque anni la Subalpina chiede di assumere pochi, precisi e concreti impegni, a cominciare da una nuova legge per l’editoria: non si tratta di chiedere nuove risorse, ma di distribuire in maniera diversa le poche a disposizione, premiando quelle aziende che investono in progetti innovativi e nel rispetto delle regole e dei contratti giornalistici.
Non esistono bacchette magiche per risolvere i problemi complessi dell’emittenza e della carta stampata, degli uffici stampa e dei freelance. Ma l’informazione del territorio e sul territorio DEVE essere rinforzata, rilanciata e riqualificata.
Solo l’unità d’intenti e una moderna progettualità possono assicurare un futuro all’editoria in Piemonte. La Subalpina è pronta a fare la sua parte. 7 masggio 2014
Il testo integrale dell’appello su
www.stampasubalpina.it/dettaglio_news.aspx?idnews=2171&pag=0

L'Associazione Stampa Subalpina ha inviato il 7 maggio un appello ai sei candidati alla Presidenza della Regione Piemonte, affinché nei loro programmi e nella loro futura azione di governo dedichino attenzione
alla situazione di difficoltà e trasformazione in cui vive il mondo dell’informazione.

Sergio Chiamparino ha risposto così:


Torino, 11 maggio 2014

Oggetto: Appello Associazione Stampa Subalpina

Gentilissimi,

La vostra lettera pone l’attenzione su una duplice crisi del settore: quella legata alla congiuntura economica, che ha avuto in Piemonte ripercussioni su centinaia di lavoratori dell’informazione, e quella
strutturale, dovuta ai cambiamenti che il settore ha dovuto affrontare negli ultimi anni.
Nel leggere con attenzione i vostri spunti, non posso che essere d’accordo sulla necessità di intervenire per evitare ulteriore perdita di posti di lavoro e soprattutto di un componente chiave della nostra democrazia, la pluralità dell’informazione. Aggiungo anche che credo che una buona informazione locale sia un elemento chiave nel rafforzamento del senso di comunità e di coesione sociale che sono il presupposto
dello sviluppo armonioso di un territorio.

Credo che la Regione debba impegnarsi per aiutare il settore a trovare un nuovo equilibrio che necessariamente dovrà tenere conto dei cambiamenti tecnologici in atto, con provvedimenti utili a sostenere lo sforzo imprenditoriale volto a realizzare nuovi progetti editoriali capaci di parlare al territorio magari travalicando confini e tematiche strettamente piemontesi, per una informazione locale e non localistica che aiuti la nostra regione a conoscersi e a farsi conoscere anche a livello internazionale. E per fare questo sarà necessario sfruttare al meglio le opportunità offerte dalle nuove tecnologie.

Per quanto riguarda le difficoltà ancora più gravi che hanno colpito in particolare l’emittenza radiotelevisiva ritengo che un adeguato pluralismo sia da considerare prezioso anche in questo settore e che occorrerà quindi porre attenzione a ogni misura utile per sostenere il rilancio di queste aziende.
Un’attenzione particolare dovrebbe inoltre essere prestata alle questioni che riguardano il destino della RAI a Torino e in Piemonte: concordo con voi che si tratti di un problema non meramente aziendale ma
di tutto il territorio.

Per quanto riguarda le questioni puntuali attinenti alla tutela e al riconoscimento della professione giornalistica e delle professionalità del settore, mi impegno a verificare la sostenibilità economica di una
diversa applicazione contrattuale nella pubblica amministrazione e nelle aziende private. Se le condizioni lo permetteranno potremo avviare, con il vostro sindacato, un tavolo di lavoro dedicato.

Un caro saluto

Sergio Chiamparino

@fnsisocial

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