Una giornata
di mobilitazione nazionale
sulla libertà
di informazione nell’ambito di un pacchetto
di tre giorni di sciopero
affidati alla Segreteria
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: Si riporta il testo di un documento approvato oggi dalla Giunta della Fnsi con 12 voti a favore, 3 contrari ed un astenuto: “La Giunta della Federazione Nazionale della Stampa Italiana ha indetto una giornata nazionale di protesta dei giornalisti in difesa della libertà di informazione e per tutelare l’indipendenza della categoria. La giornata di protesta, la cui data e le cui modalità saranno fissate dalla Segreteria, potrà coincidere con una delle tre giornate di un pacchetto di scioperi dei giornalisti in relazione alla gravità della situazione del settore. Nel frattempo la Fnsi rivolge un pressante invito ai comitati di redazione e alle strutture di base perché in ciascuna testata si svolga una assemblea in cui venga analizzata la situazione, e discusse le condizioni materiali in cui si svolge il lavoro giornalistico. Nelle ultime settimane si sono susseguiti tentativi di delegittimare il ruolo della libera informazione con episodi particolarmente gravi. Il ripristino, poi sconfessato ma non ritirato, della pena del carcere per i reati a mezzo stampa, le ispezioni di dirigenti della Rai nella redazione del Tg3, la possibilità che siano perseguiti i media che criticano le istituzioni, ed altri analoghi episodi, appaiono delineare un progetto di intimidazione pericoloso e che ha già portato in molte redazioni di tutti i settori produttivi ad una “stretta” sull’autonomia dei singoli giornalisti e di chi guida le redazioni. A rischio non è soltanto l’indipendenza del servizio pubblico radiotelevisivo, ma la complessiva tenuta di una informazione libera e plurale. Ciò in un Paese in cui molti mezzi della comunicazione sono in mano ad industriali di altri settori ed a banchieri. Come nel settore digitale satellitare dove si manifesta il rischio di un monopolio estero. D’altra parte, mentre resta irrisolto il nodo del conflitto di interessi mediatico, e non solo, del Capo del Governo, procede l’iter parlamentare della legge di riforma del sistema della comunicazione messa a punto dal Ministro Gasparri e ora in discussione al Senato dove la maggioranza intende ripristinare il testo dell’esecutivo eliminando gli emendamenti migliorativi approvati alla Camera. Un testo, quello governativo, che di fatto abolisce i limiti antitrust consentendo ai soggetti più forti di incorporare i più deboli e rafforza, blindandolo, il controllo della Rai da parte del Governo. Lo stesso disegno di legge Anedda, che riforma i reati di diffamazione a mezzo stampa, pur rappresentando un punto di equilibrio, continua a contenere elementi preoccupanti che consentono di comminare sanzioni accessorie fino alla sospensione dell’attività professionale dei giornalisti, e ciò fuori dall’indispensabile autogoverno della categoria riconosciuto per legge all’Ordine. Intanto, il decreto che aumenta le tariffe postali mette in difficoltà decine di iniziative editoriali e centinaia di posti di lavoro. I giornalisti sono preoccupati per questa difficile situazione che va ben oltre le battute e gli interventi del Capo del Governo o di altri esponenti della politica e dell’economia nei confronti della pluralità delle voci. Una situazione che investe direttamente le regole fondanti di una democrazia liberale come quella del nostro Paese, fissata nella Carta Costituzionale, più volte richiamata anche con un messaggio alle Camere dal Capo dello Stato. La Fnsi rivolge a tutti i cittadini un appello a sostenere le iniziative dei giornalisti e, più in generale, dei lavoratori della comunicazione in difesa del diritto ad essere correttamente informati.”