Una busta contenente un proiettile e un messaggio intimidatorio contro pm antimafia, collaboratori di giustizia ma anche giornalisti è stata recapitata alla redazione palermitana del quotidiano 'La Repubblica' (e del Giornale di Sicilia n.d.r. del Sito Fnsi). La lettera è stata inviata da Firenze.
Nella missiva si lamenta ''un vero attacco a valorosi uomini che hanno dato dignità al nostro paese'' e si fa riferimento al Procuratore aggiunto di Palermo Antonio Ingroia, al pm della Dda Nino Di Matteo, al Procuratore di Caltanissetta Sergio Lari, ma anche a Massimo Ciancimino e al pentito Gaspare Spatuzza, indicati come ''soggetti che direttamente o indirettamente subiranno le conseguenze di operazioni già pianificate''.
Citati anche giornalisti come Michele Santoro e Sandro Ruotolo.
Lo scorso mese una lettera simile era stata recapitata, con cinque proiettili di kalahnikov, a Massimo Ciancimino, nella sua abitazione bolgonese. Anche in quell'occasione si faceva riferimento agli stessi personaggi citati nella missiva invita a 'Repubblica'. (ADNKRONOS)
SOLIDARIETÀ UNCI SICILIA A GIORNALISTI E PM MINACCIATI
"Il proiettile giunto in una busta alla redazione palermitana del quotidiano La Repubblica insieme con una lettera di minacce indirizzata a magistrati, giornalisti e testimoni di giustizia è un segnale inquietante che testimonia di un clima di tensione sempre più alto che si respira attorno alle inchieste che stanno rileggendo fette importanti della storia giudiziaria di questo paese". Si legge in una nota del Gruppo siciliano dell'Unci-Unione nazionale cronisti italiani che esprime solidarietà ai giornalisti minacciati e ai magistrati e ai testimoni citati nella lettera, e invita "le autorità preposte alla sicurezza ad adottare tutte le misure necessarie per garantire ai destinatari delle minacce la prosecuzione serena del proprio lavoro". (AGI)
AVANTI (PDL), MINACCE A PM E GIORNALISTI DI INAUDITA GRAVITA'
"Minacce di inaudita gravità che vanno condannate con fermezza, ma ancora di più un tentativo di alimentare veleni, di spaccare il fronte antimafia con toni che ricordano la cosiddetta strategia della tensione''. È il commento delpresidente della Provincia, Giovanni Avanti, sulle lettere minatorie recapitate alle redazioni di Repubblica e del Giornale di Sicilia.
''La forte e sincera solidarietà mia e della Giunta - continua Avanti - ai magistrati e ai giornalisti minacciati. Le istituzioni compatte contro la mafia non si faranno assolutamente intimidire e a fianco dei cittadini continueranno a lavorare con impegno e serenità per la definitiva affermazione dei principi di legalità''. (ADNKRONOS)