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L'Usigrai alla manifestazione per la pace di Roma del 26 febbraio 2022 (Foto: @USIGRai)
Servizio pubblico 14 Mar 2022

Ucraina, Usigrai: «Grande lavoro dei colleghi sul campo. La Rai impieghi freelance solo in casi eccezionali»

I rappresentanti sindacali, che plaudono all'impegno delle giornaliste e dei giornalisti del servizio pubblico nelle aree di conflitto e nei Paesi limitrofi, chiedono anche all'azienda di riprendere al più presto le corrispondenze dalla sede di Mosca. «Un ulteriore ritardo non è più giustificato», rilevano.

«La Rai sta facendo un grande lavoro per informare in maniera completa e tempestiva cittadine e cittadini del nostro Paese sulla guerra e l'invasione in Ucraina». Ad affermarlo è l'Esecutivo Usigrai che, in una nota, evidenzia: «Le giornaliste e i giornalisti del servizio pubblico sono impegnati nelle aree di conflitto e nei Paesi limitrofi e con le loro corrispondenze offrono quotidianamente notizie e immagini garantendo qualità e riconoscibilità delle fonti».

Visto il dispiegamento sul campo «di colleghe e colleghi della Rai - proseguono i rappresentanti sindacali -, altri contributi di colleghi esterni o freelance, rispetto al prodotto dei servizi giornalistici dell'azienda, non possono che essere giustificati da evidenti ragioni editoriali, e comunque esigenze editoriali non realizzabili da nessun giornalista della Rai. Non possono che avere dunque un carattere di eccezionalità e come tali comunicati preventivamente ai Cdr».

Per l'Usigrai, dunque, «direttrici e direttori di Tg e Reti, pur nella loro autonomia, non possono che ricondurre a questo principio di responsabilità e rispetto delle regole ogni necessaria valutazione sui contributi esterni e sulla loro qualità, quando si decide di acquisirli per arricchire l'informazione Rai».

L'Usigrai chiede inoltre ai vertici aziendali di riprendere al più presto le corrispondenze dalla sede Rai di Mosca. «Dopo le valutazioni sulla legge russa che limita l'informazione con pene detentive e pecuniarie, diverse tv europee hanno ripreso le corrispondenze e un ulteriore ritardo della Rai – rileva l'organismo sindacale – non è più giustificato e priva i cittadini di una parte importante dell'informazione sul conflitto in corso».

@fnsisocial

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