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Sindacale 12 Gen 2010

Tagli all’editoria: cento testate rischiano la chiusura e più di quattromila tra giornalisti e poligrafici di perdere il lavoro Oggi assemblea-conferenza stampa presso la Fnsi

“La Fnsi, Mediacoop, Articolo21, unitamente ai cdr dei giornali cooperativi, non profit e di partito hanno convocato per domani, mercoledì 13 gennaio alle ore 11, una assemblea-conferenza stampa presso la sede del Sindacato dei giornalisti, sala azzurra, primo piano, Corso Vittorio Emanuele II, n.349 Roma.

“La Fnsi, Mediacoop, Articolo21, unitamente ai cdr dei giornali cooperativi, non profit e di partito hanno convocato per domani, mercoledì 13 gennaio alle ore 11, una assemblea-conferenza stampa presso la sede del Sindacato dei giornalisti, sala azzurra, primo piano, Corso Vittorio Emanuele II, n.349 Roma.

Resta forte la preoccupazione per i giornali cooperativi, non profit e di partito: oltre 100 testate - quotidiani e periodici - e più di 4000 posti di lavoro, tra giornalisti ed altri operatori del settore, sono pesantemente a rischio a causa di una norma – comma 62 dell’art.2 (ex 53 bis) della legge finanziaria, che sopprime il carattere di diritto soggettivo dei contributi alla editoria.
Il ministro Tremonti ed il sottosegretario Bonaiuti, in parallelo all’approvazione della legge finanziaria, si erano esplicitamente impegnati a risolvere il problema all’interno del decreto “milleproroghe” ovvero nel cosiddetto “decreto-sviluppo” ma fino ad oggi l’impegno non è stato ancora rispettato.
Il ripristino del diritto soggettivo è indispensabile per garantire le certezze necessarie per una corretta gestione aziendale e consentire agli amministratori delle società di programmarne le scelte. Il problema non è rinviabile. Senza il diritto soggettivo, infatti, si rende incerto l’ammontare dei contributi, non è possibile appostarlinei bilanci aziendali, né è possibile redigerli e certificare, determinando - nel contempo - gravissime difficoltà finanziarie, perché l’erogazione dei contributi viene effettuata alla fine dell’anno successivo a quello di riferimento.
Chiediamo che il Governo mantenga l’impegno, autorevolmente assunto ed inserisca l’indispensabile ed urgente provvedimento, all’interno del “decreto sviluppo” che il Consiglio dei ministri si appresta ad approvare”.

@fnsisocial

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