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Lo striscione contro Marco Carta (Foto: repstatic.it)
Minacce 18 Mar 2025

Striscione contro Marco Carta, la solidarietà del sindacato

Nel mirino, questa volta, il giornalista di Repubblica che si è occupato degli intrecci tra tifo ed estrema destra. Stampa Romana: «Inaccettabile intimidazione». Il Cdr: «Un intero collettivo di lavoro al fianco del collega». Fnsi: «Autorità tengano alta l'attenzione e garantiscano ai cronisti di poter lavorare con serenità».

Il giornalista di Repubblica Marco Carta nel mirino degli ultras. A darne notizia è l'Associazione Stampa Romana che, in una nota pubblicata lunedì 17 marzo 2025 anche sul proprio sito web, esprime solidarietà al collega che «si è occupato degli intrecci tra tifo ed estrema destra, ieri attaccato con uno striscione esposto nei pressi dello Stadio Olimpico. Ancora una volta - rileva la segreteria del sindacato regionale - un cronista  che approfondisce il tema dei rapporti pericolosi del mondo ultras, con organizzazioni estremistiche o con la criminalità, è oggetto di una grave e inaccettabile intimidazione».

Anche il Comitato di redazione di Repubblica «è vicino e solidale con il collega Marco Carta, oggetto di un ignobile striscione appeso a Roma da ultras di estrema destra. La colpa - scrive il Cdr - è sempre la solita: aver fatto il proprio lavoro, raccontando il mondo e i lati oscuri della curva romanista. il metodo dell'intimidazione, che qualifica gli autori per ciò che sono, non funzionerà: Marco ha le spalle larghe e un intero collettivo di lavoro al suo fianco. Confidiamo che le autorità competenti tengano alto il livello di attenzione e prevenzione rispetto ad atti di questo tipo».

Al fianco del giornalista di Repubblica anche la Federazione nazionale della Stampa italiana, che «si associa alla condanna espressa dai colleghi di Stampa Romana e dal Cdr, di cui rilancia l'appello alle autorità a tenere alta l'attenzione per garantire ai cronisti di poter svolgere con serenità il proprio lavoro».

Per la direzione del quotidiano, infine, «Carta ha solo svolto correttamente il suo lavoro di cronista e questa volgare intimidazione non gli impedirà di continuare a svolgerlo. Piena solidarietà al collega».

@fnsisocial

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