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Fnsi 15 Set 2005

Stati Generali, la Fnsi propone altri cinque giorni di sciopero, ma si riserva la decisione dopo l’incontro con la Fieg il 22 settembre

Dopo la prima giornata di sciopero generale proclamata dalla Fnsi il 17 e 20 giugno scorsi, il segretario del sindacato dei giornalisti, Paolo Serventi Longhi, ha proposto all'Assemblea degli Stati Generali del sindacato in corso a Roma altri cinque giorni di sciopero.

Dopo la prima giornata di sciopero generale proclamata dalla Fnsi il 17 e 20 giugno scorsi, il segretario del sindacato dei giornalisti, Paolo Serventi Longhi, ha proposto all'Assemblea degli Stati Generali del sindacato in corso a Roma altri cinque giorni di sciopero.

Dopo la prima giornata di sciopero generale proclamata dalla Fnsi il 17 e 20 giugno scorsi, il segretario del sindacato dei giornalisti, Paolo Serventi Longhi, ha proposto all'Assemblea degli Stati Generali del sindacato in corso a Roma altri cinque giorni di sciopero. ''Propongo a questa assemblea - ha detto Serventi Longhi - di dare mandato alla Giunta del Fnsi di proclamare per le prossime settimane il secondo ed il terzo giorno di sciopero generale dei giornalisti dei quotidiani, delle emittenti nazionali e locali, delle agenzie di stampa e degli uffici stampa''. Il segretario ha proposto anche di dare mandato alla Giunta di decidere ''almeno altre tre giornate anche consecutive di sciopero da attuare successivamente''. Inoltre, nei mesi di novembre e dicembre, ''più giornate consecutive di sciopero nei periodici in modo da far saltare almeno due numeri dei settimanali e produrre consistenti danni nei settori dei quindicinali e dei mensili''. Serventi Longhi ha ricordato che la Fnsi ''non ha mai rinunciato al proprio senso di responsabilità'' ritenendo giusto accettare una richiesta di confronto con la Fieg. Ma, ha sottolineato, ''nel più breve tempo possibile, ovvero entro la prossima settimana. Il fatto che sia stata proposta la data di giovedì 22 settembre - ha aggiunto - ci garantisce tempo a sufficienza per proclamare gli scioperi''. Serventi Longhi non ha nascosto il suo pessimismo riguardo la difficoltà dei negoziati per i rinnovi dei contratti di lavoro dei giornalisti. Tuttavia, ''una Fnsi che rinunci alle proprie posizioni oggi, che rinunci alla propria piattaforma, non sarà credibile domani. Occorre - ha proseguito - saper difendere la nostra contrattazione e le conquiste economiche e normative che oggi ci vengono rimproverate non soltanto dagli editori. Nessuno di noi vuole la guerra con le imprese. Siamo sindacalisti veri, che devono ricercare il confronto e le intese. Se vi saranno soluzioni o proposte percorribili, le discuteremo''. ''Conosciamo la delicata situazione politica, economica e sociale del paese - ha detto ancora Serventi Longhi - ma abbiamo il diritto ed il dovere di difendere gli interessi dei nostri rappresentati e ancora di più dei cittadini italiani che chiedono al sistema un'informazione plurale, completa e corretta. Per questo, se le cose non cambieranno in maniera significativa, saremo costretti a chiamare nuovamente ed in maniera massiccia allo sciopero i giornalisti italiani''. Nella sua relazione, il segretario della Fnsi, rivolgendosi all'assemblea, ha definito ''legittime le critiche, le opinioni più diverse sulle modalità della lotta e sulle scelte fatte. Si tratta però ora di accettare le decisioni che la Giunta della Fnsi, dopo aver consultato ampiamente le strutture di base, sarà costretta a fare, non potendo tenere conto di ogni singolo problema e di ogni situazione''. Per Serventi, ''non vi sono alibi per nessuno'' e ''chi non se la sente di rischiare e di pagare qualche prezzo oggi per difendere la propria dignità oggi e domani, può dirlo subito''. (ANSA)

@fnsisocial

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