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Contratti 14 Nov 2006

Stati Generali, il ministro della Giustizia, Clemente Mastella: “Dalla Fieg un atteggiamento punitivo”

"Sono qui a portare la mia solidarietà da collega ai colleghi perché ritengo che da parte degli editori ci sia un atteggiamento che appare punitivo". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, intervenuto alla prima parte dei lavori degli Stati Generali degli organismi sindacali di tutta Italia dei giornalisti.

"Sono qui a portare la mia solidarietà da collega ai colleghi perché ritengo che da parte degli editori ci sia un atteggiamento che appare punitivo". Lo ha detto il ministro della Giustizia, Clemente Mastella, intervenuto alla prima parte dei lavori degli Stati Generali degli organismi sindacali di tutta Italia dei giornalisti.

Mastella ha parlato di "inutile braccio di ferro da parte degli editori", aggiungendo che "la logica della libertà di informazione non si può pensare che sia qualcosa di legato alla sola logica economica. Bisogna essere saldi, uniti, compattamente fronteggiare questa situazione dove qualcuno tenta di mettere qualche carrarmato di normalizzazione". Il ministro ha sottolineato inoltre che "come governo e presenza parlamentare e sindacale oggi vedete tutti che siamo vicini, non c'è una solitudine ei giornalisti né manca l'impegno di esperire ogni possibile tentativo e di incoraggiare tutti alla ripresa di un confronto". Mastella ha poi chiamato direttamente in causa la Rai dicendo che "ha il dovere di trattare per prima e di dare la chiave di volta per un intervento successivo", riferendosi al fatto che essa è "un editore sul piano pubblico". E approfittando della presenza tra i partecipanti anche di Sandro Curzi, consigliere Rai, Mastella lo ha sollecitato perché in Cda ci si muova in questa direzione. Il ministro ha infine ribadito che "la concertazione è la stella polare di riferimento", per poi aggiungere a argine che a suo giudizio "sono un po' troppi i soldi stanziati per la stampa, per gli editori, spero che si venga più incontro alle istanze dei giornalisti. Non è una rivalsa ma una occasione per riportare in primo piano i temi proposti dai giornalisti, tra cui la libertà di informazione". (AGI)

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