Lamberto Sposini e' amareggiato per la sospensione di tre mesi decisa dall'Ordine dei giornalisti del Lazio in merito alle vicende legate a Calciopoli, ma anche per il ''silenzio assordante della Fnsi''
In una conferenza stampa convocata nello studio del suo legale, l'avv. Giulia Bongiorno, Sposini parla di ''sentenza orientata'' e di ''giustizia sommaria'': ''Non sono indagato e invece e' stato usato il pugno di ferro, forse anche a scopo dimostrativo. Questo rigore, questo furore, l'ho visto solo nel mio caso. Ho il sospetto che ci sia la volonta' di rispondere a una voglia generalizzata di giustizia sommaria''. L'avv. Bongiorno ribadisce la volonta' di impugnare la sentenza: ''Aspettiamo di leggere le motivazioni per renderci conto delle possibilita' che abbiamo. Non c'e' nulla che provi un rapporto di soggezione di Sposini nei confronti di Moggi. Ho assistito molti giornalisti, ma questa cosa non si poteva mettere nel conto. Non siamo arrabbiati, ma sorpresi. Sposini va giudicato da come si e' comportato da giornalista, non da tifoso-ospite del programma di Biscardi. E comunque e' stato coinvolto sulla base di stralci di intercettazioni illegalmente pubblicate sull'Espresso. Si parla di sei telefonate, in tre delle quali Sposini non e' neanche tra gli interlocutori''. Non ci sono telecamere Rai o Mediaset, solo 7 Gold riprende l'incontro. ''Forse non ritengono importante la vicenda - si limita a dire Sposini - Mi sento come Calimero perche' non frequento politici e giornalisti. Questo mi rende forte, perche' autonomo, ma in certe situazioni sono piu' debole''. In segno di amicizia e solidarieta' sono pero' voluti essere presenti Attilio Romita del Tg1, Giuliano Giubilei del Tg3 e Gaetano Savatteri del Tg5. Sposini parla di alcune circostanze che fanno pensare a una sentenza orientata, come ''il fatto che non sia stato ascoltato, come richiesto dall'Ordine, un testimone da me scelto, Enrico Mentana''. O anche il ''clima'' del primo 'interrogatorio' di giugno: ''Gia' allora avevo capito che c'era un orientamento preciso. Alcune domande lasciavano presagire una sentenza 'a tesi'. Mi hanno chiesto se al Processo di Biscardi fossi invitato da Biscardi o da Moggi, domanda chiaramente tendenziosa''. Fino a sei mesi fa anchorman di punta e vice direttore vicario del Tg5, sottolinea di aver ''lavorato per 33 anni anche a livelli di una certa responsabilita', e nessuno puo' rimproverarmi qualcosa. Da Biscardi sono andate, in quanto tifosi, decine, centinaia di giornalisti e politici. In quella veste si dicono cose che sicuramente non si direbbero in una sede professionale. E poi io sono piu' tifoso della Juventus di Moggi, non avevo bisogno delle sue sollecitazioni, ammesso che ci fossero, per parlare in un certo modo''. Dalla decisione dell'Ordine sta subendo ''danni enormi sul piano morale e materiale. Morale perche' ho sempre fatto della correttezza e dell'onesta' professionale la mia ragione di vita e di lavoro, mentre ora sono oggetto di una gogna mediatica. Materiale perche' sono disoccupato e con questo provvedimento sono saltate molte importanti occasioni professionali''. Una per tutte, la partecipazione fissa a 'Quelli che il calcio e...'' con Simona Ventura su Raidue. ''Mi ha colpito il silenzio assordante della Fnsi - aggiunge - a parte il presidente Siddi che ha parlato di 'bella prova' dell'Ordine del Lazio. Mi sono iscritto al sindacato un anno fa. Visti i risultati, forse mi cancello''. (ANSA)