Sit-in a Viale Mazzini: “Via il Cda Rai”
19 febbraio 2003. ANSA - ''Mandiamo a casa la guerra e la censura''. Con questo slogan si è aperto questa mattina a Viale Mazzini, davanti ai cancelli della Rai, il sit-in organizzato dall'associazione 'Articolo 21 liberi dì e da esponenti delle opposizioni per protestare contro la guerra e la censura e chiedere l'azzeramento dei vertici Rai. Alla manifestazione hanno partecipato, oltre ad esponenti della Cgil tra cui il segretario Slc-Cgil Fulvio Fammoni, anche il segretario generale della Fnsi, Paolo Serventi Longhi, il segretario dell'Usigrai Roberto Natale, Michele Santoro, Roberto Morrione. ''La mancata diretta della manifestazione, ma anche delle relazioni degli ispettori Onu al consiglio di sicurezza - ha detto il responsabile informazione della segreteria Ds Fabrizio Morri, annunciando che il presidio di protesta si ripeterà in occasione di ogni riunione del Cda Rai - è la più clamorosa dimostrazione di un vertice allo sbando che tenta di oscurare notizie fondamentali''. I vertici di Viale Mazzini, ha ribadito Morri, ''se ne devono andare non perchè sono di destra, ma perchè sono stupidi ed arroganti''. Stiamo lavorando, ha annunciato l'esponente Ds, ad un ''libro bianco su tutte le nefandezze che stanno accadendo in Rai''. Secondo Morri, nell'azienda ''al di là dei casi clamorosi, sta avvenendo ad opera di An e della Lega un lavoro di clientelismo e di condizionamento del lavoro dei non allineati, sia giornalisti che tecnici. Con l'immissione in Rai - ha aggiunto Morri - di gente di partito mandata a fare le spie negli uffici''. ''Le voci contro questo Cda - ha spiegato da parte sua il responsabile per l'informazione della Margherita Paolo Gentiloni - sono corali e trasversali. Mi auguro che si trovi il modo in Parlamento per realizzare una convergenza che dia ai presidenti di Camera e Senato una base per intervenire''. I rappresentanti delle opposizioni nella commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai, ha annunciato Gentiloni, hanno già pronto un documento di censura nei confronti dei vertici Rai che verrà presentato in vigilanza martedì, in occasione della prossima seduta. ''Mi auguro - ha commentato Gentiloni - che su questo si riesca a trovare una convergenza effettiva''. Per salvare l'attuale Cda Rai, secondo il portavoce di Articolo 21 Giuseppe Giulietti ''non c'è nessuna mediazione possibile. Se ne devono andare - ha detto Giulietti - e per questo abbiamo lanciato una petizione per la quale sono state già raccolte moltissime firme tra esponenti della politica, del mondo culturale e imprenditoriale, ma anche della gente comune''. Il sit-in di protesta, ha annunciato Giulietti, si ripeterà certo in occasione di ogni riunione del Cda ma, ci saranno manifestazioni di protesta anche oggi pomeriggio davanti alle sedi Rai di Milano e di Bari, mentre venerdì, in occasione dello sciopero generale promosso dalla Cgil le tende per la pace saranno in molte città d'Italia tra le quali Venezia, Perugia, Terni e Firenze. ''Dobbiamo passare dall' indignazione all'azione comune'', ha esortato Giulietti, che ha lanciato la sua proposta di un incontro di tutti i vertici delle opposizioni politiche ma anche del sindacato e dei movimenti ''per concordare clamorose azioni comuni in Europa e in Italia''. Mercoledì prossimo, ha detto Giulietti, ''presenteremo un esposto al Parlamento europeo per violazione dell'art.7 del Trattato di Nizza. questa è una battaglia - ha concluso Giulietti - che deve essere fatta propria da tutti i leader dell'opposizione''.