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Fnsi 30 Mag 2003

Siddi: troppe invadenze dietro le dimissioni di De Bortoli

Siddi: troppe invadenze dietro le dimissioni di De Bortoli

Siddi: troppe invadenze dietro le dimissioni di De Bortoli

Cagliari, 29 maggio 2003. AP.BISCOM - Sul cambio di direzione al Corriere della Sera il presidente dalla Fnsi, Franco Siddi ha detto all'Ap.Biscom che "come tutte le grandi istituzioni il Corriere pare poter trovare il filo di una tela che si può slabbrare ma non rompere". "L'indicazione di un editorialista interno e autorevole come Stefano Folli è auspicabile possa giovarsi del patrimonio ideale del Corriere. Tuttavia rimangono le grandi preoccupazioni per l'intreccio di invadenze che si scorgono dietro le dimissioni di De Bortoli, non solo un gentiluomo sino alla fine ma l'ultimo grande direttore garante dell'articolo 6 del contratto dei giornalisti". "A lui - ha concluso Siddi - va un omaggio non rituale. La sua esperienza, magistrale, è fonte di un rinnovato impegno per il rispetto della funzione del giornalista in un sistema di informazione attaccato dal virus del potere e fortemente squilibrato". Successivamente Il Presidente della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, ha diffuso una dichiarazione ufficiale nella quale afferma: "Come tutte le grandi istituzioni, il Corriere della Sera pare poter trovare il filo di una tela che si può slabbrare ma non spezzare". "L'indicazione, per la Direzione, di un editorialista interno e autorevole come Stefano Folli potrà giovarsi del patrimonio ideale del Corriere. Le regole contrattuali e gli statuti interni dell’autonomia della redazione Corsera sono ancora pilastri di garanzia democratica e di civiltà. Rimangono le grandi preoccupazioni per l'intreccio di invadenze che si scorgono dietro le dimissioni di De Bortoli, non solo un gentiluomo rigoroso ed immagine viva e prestigiosa del decoro professionale del giornalista sino alla fine ma grande direttore garante dell'articolo 6 del contratto dei giornalisti e, quindi, della loro indipendenza". "A lui va un omaggio non rituale. La sua esperienza, magistrale ancor più delle giornate amare della sua carriera, è fonte di un rinnovato impegno civile e sociale per il rispetto della funzione del giornalista in un sistema di informazione attaccato dal virus del potere e fortemente squilibrato".

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