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Rai 14 Giu 2014

Siddi: sulle sedi Rai troppo chiasso e superficialità Convinto che anche il Governo ha capito di aver esagerato

Sulla questione tagli alle sedi Rai "credo che le iniziative di giornalisti, sindacati e Parlamento abbiano dimostrato che si e' fatto troppo chiasso, una vicenda affrontata forse con molta superficialita' e confusione". Cosi' il segretario Fnsi, Franco Siddi, a Campobasso per un'iniziativa dell'Assostampa Molise, ha ribadito che "la presenza dell'informazione regionale e' fondamentale". "Sono convinto che anche il governo ha capito di aver lanciato una parola d'ordine un po' sbagliata, un eccesso di indirizzo che ha fatto pensare si dovesse tagliare. Bisogna essere chiari, lo slogan non basta per programmare le riforme.

Sulla questione tagli alle sedi Rai "credo che le iniziative di giornalisti, sindacati e Parlamento abbiano dimostrato che si e' fatto troppo chiasso, una vicenda affrontata forse con molta superficialita' e confusione". Cosi' il segretario Fnsi, Franco Siddi, a Campobasso per un'iniziativa dell'Assostampa Molise, ha ribadito che "la presenza dell'informazione regionale e' fondamentale". "Sono convinto che anche il governo ha capito di aver lanciato una parola d'ordine un po' sbagliata, un eccesso di indirizzo che ha fatto pensare si dovesse tagliare. Bisogna essere chiari, lo slogan non basta per programmare le riforme.

Le sedi regionali Rai sono condizione del servizio pubblico". Dunque "il problema - ha proseguito - non sono i metri quadri, se eccessivi si riducono e si risparmia; ma le presenze strutturali di organizzazione produttiva per fare informazione e garantire la presenza del servizio pubblico sono fondamentali". "Io credo - ha proseguito il segretario Fnsi - che ci sia nel Paese l'idea che le situazioni si risolvono mandando in campo ragionieri tagliatori. Credo che si debba riformare la Rai come tanti altri servizi pubblici, assicurando pero' la qualita' dei servizi. Continueremo e tenere alta l'attenzione. Occorre capire il merito delle cose, e il merito e' che la presenza dell'informazione regionale e' fondamentale e sempre piu' lo sara', ma anche per il privato". (ANSA 14 giugno 2014).


GIORNALISTI: SIDDI, CON MERCATO PICCOLO SERVE LEGGE EDITORIA

"Sosterremo iniziativa sindacato Molise per garanzie reali" "Servono garanzie reali: occupazione corretta e informazione nel rispetto dei canoni del giornalismo etico. Il mercato da solo non risolve i problemi. Sosterremo con convinzione e forza l'iniziativa dell'Assostampa molisana". Lo ha detto il segretario Fnsi, Franco Siddi, intervenendo a Campobasso a un'iniziativa del sindacato dei giornalisti molisani, a sostegno di una legge regionale sull'editoria. La proposta di legge "Misure della Regione per il sostegno del pluralismo dell'informazione locale" e' in discussione in IV Commissione del Consiglio regionale. "L'iniziativa assunta dall'Assostampa Molise e' fondamentale perche' le regioni come questa hanno bisogno di un intervento anche pubblico di garanzia. Il mercato da solo non risolve i problemi perche' e' piccolo, il mercato della pubblicita' e' quello che e', il bacino di distribuzione dei giornali e' limitato". (ANSA 14 giugno 2014).

SIDDI: NON SI PUÒ RAGIONARE DELLA RAI CON UNO SPOT

"Non si puo' ragionare sulla Rai con slogan e spot, si' invece a riforme profonde che non considerino il lavoro e la presenza territoriale diffusa un furto o un danno". Cosi' il segretario nazionale della Fnsi, Franco Siddi, risponde al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, che e' tornato sui tagli alle sedi Rai. "Con forza - ha detto Siddi, oggi a Campobasso per una iniziativa dell'Associazione della stampa del Molise - diciamo no alla Rai nel mirino, da destra e da manca, a colpi di spot, battute e slogan. Si', invece, a chi la Rai la vuole rivoluzionare davvero, a partire dall'eliminazione dell'invadenza dei partiti". "Il lavoro - ha aggiunto Siddi - non e' furto, ma la risorsa per assicurare un servizio pubblico decente e dignitoso, in tutto il territorio nazionale . Non si puo' pensare che in una regione, solo perche' piccola non ci debba essere il servizio pubblico. Come non si puo' pensare che il servizio pubblico si debba articolare in maniera diversa e sottodimensionata rispetto alle strutture private dell'informazione". A Matteo Renzi, il segretario generale della Federazione nazionale della stampa ha osservato: "Questa nuova battutasulle sedi regionali e' infelice. Vorrei tenere in evidenza, invece, la sua disponibilita' ad aprire una discussione severa e profonda per rivoluzionare la Rai, cambiarla, renderla un servizio pubblico in tutto il territorio. Su questo concordo con lui, siamo ad un bivio, ma il tempo e' poco. Il cambiamento si puo' fare nelle grandi e nelle piccole cose. Le grandi, ad esempio, il conflitto di interessi, se non vogliamo che l'informazione locale la facciano i piccoli baronetti locali, magari con interessi politici portati nei partiti. Poi, parliamo anche dei dipendenti e vediamo se sono troppi o se sono pochi, ma lo vediamo dopo. Non si puo' - ha sottolineato - partire dai ragionieri tagliatori, se prima non partiamo dai programmatori di innovazione". Sui tagli alle sedi Rai, Siddi ha parlato di "troppo chiasso" e di "una vicenda affrontata con molta superficialita' e confusione". "Il problema - ha concluso - non sono i metri quadrati, ma le presenze strutturali di organizzazione produttiva per fare informazione e garantire la presenza del servizio pubblico".(Agi 14 giugno 2014)

 

USIGRAI SU RENZI

Anche noi siamo convinti che il dossier Rai vada aperto sul serio.
Renzi vuole cacciare i partiti e i governi dal controllo della Rai? Non vediamo l'ora.
Quando presenterà in parlamento una proposta di riforma delle fonti di nomina dei vertici della Rai?
Sul numero dei dipendenti (nettamente inferiore agli altri Servizi Pubblici europei) e sul ruolo delle sedi regionali, siamo pronti a un confronto su dati e numeri al tavolo annunciato dal sottosegretario Giacomelli e che ancora attendiamo. Solo così il "file" potrà essere davvero aperto su basi concrete in linea con la "sfida alta".
Ma chiariamo subito: riorganizzare e rilanciare non vuol dire ridimensionare né licenziare.
Noi, intanto, una proposta l'abbiamo già avanzata davanti alla Vigilanza Rai: aprire subito una Commissione di indagine e di proposta per una operazione verità sui conti che permetta di intervenire su sprechi e inefficienze. Azionista, parlamento, azienda e sindacati: in 30 giorni rendiamo la Rai una casa di vetro.
Cosa ne pensa il presidente del Consiglio?
Intanto gli ricordiamo che l'Usigrai è il sindacato che ha riportato i concorsi pubblici in Rai, che ha sfiduciato un Direttore generale, e che chiede da sempre carriere trasparenti. 14 giugno 2014
L'Esecutivo Usigrai

RAI: ART.21, BENE RENZI SU LEGGE GASPARRI


''Quando Renzi dice che è giunto il tempo di porre mano alla legge Gasparri e di restituire la Rai ai cittadini non possiamo che condividere. In particolare concordiamo sulla necessità di avviare una discussione sulle finalità del servizio pubblico e sulla ricerca dei maestri Manzi di questa stagione''. Lo affermano in una nota Giuseppe Giulietti e Federico Orlando, portavoce e presidente di Articolo21. ''Proprio per questo abbiamo promosso da tempo l'iniziativa sulla nuova Carta d'Identità della Rai che ha coinvolto centinaia di scuole. Nei prossimi giorni convocheremo una iniziativa pubblica aperta a quanti abbiano voglia di esercitarsi non solo sui modellini legislativi finanziari e tecnici ma proprio sulla ricerca del senso e del significato della presenza e dell'offerta del servizio pubblico". 14 giugno 2014 da www.articolo21.org 

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