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Rai 24 Lug 2014

Siddi: ok cambiamento, Rai e governo aprano confronto

“E' ineludibile una discussione profonda sul cambiamento della Rai. Il direttore generale, Gubitosi, scopiazza la moda di parlare prima ai giornali, pur avendo un compito di alta amministrazione e non di ricerca di consenso. Tuttavia la sua uscita ha un merito: certificare che la Rai non può restare immobile e immutabile. Innovare e cambiare si deve, nella chiarezza e in profondità, nell'interesse di un servizio pubblico che riqualifichi la sua missione in termini di indipendenza, pluralismo e di gestione sottratta alla politica.

“E' ineludibile una discussione profonda sul cambiamento della Rai. Il direttore generale, Gubitosi, scopiazza la moda di parlare prima ai giornali, pur avendo un compito di alta amministrazione e non di ricerca di consenso. Tuttavia la sua uscita ha un merito: certificare che la Rai non può restare immobile e immutabile. Innovare e cambiare si deve, nella chiarezza e in profondità, nell'interesse di un servizio pubblico che riqualifichi la sua missione in termini di indipendenza, pluralismo e di gestione sottratta alla politica.

Ora si mettano le carte sul tavolo, si verifichi se, e come, si innestano su una riforma della ‘governance’, sul superamento della legge Gasparri e sul rinnovo della concessione di servizio pubblico. Su questo la Rai, per la sua parte, e il Governo, per la sua, aprano un confronto sociale reale e pubblico.” Roma, 23 luglio 2014

 USIGRAI SU INCONTRO CON DG

La Rai va riformata. Restare fermi non si può. L'Usigrai lo dice da mesi.
E lo abbiamo ribadito nell'incontro di oggi con il Direttore generale. Ma abbiamo denunciato un metodo inaccettabile fondato sugli annunci.
Non accettiamo pacchetti chiusi: il progetto aziendale non può essere un prendere o lasciare. La riforma deve nascere dal confronto, dalla condivisione con le redazioni, con chi il prodotto lo realizza quotidianamente.
Non si può discutere di un progetto se non si parte dal prodotto. Quale informazione deve fare il Servizio Pubblico? Quali devono essere le missioni editoriali?
Abbiamo denunciato anche le contraddizioni dell'azienda. Perchè non ha ancora deciso sul ricorso contro il taglio di 150 milioni? Perchè continua a cercare giornalisti esterni per le proprie tramissioni? Perché accetta demansionamenti e sottoutilizzazioni nelle redazioni? Perché non introduce la responsabilità civile dei dirigenti? L'azienda deve cambiare passo. Trasparenza e meritocrazia sono condizioni indispensabili a qualunque riforma seria.
L'Usigrai valuterà l'esito del confronto che sarà avviato a settembre con l'azienda su prodotto e missioni editoriali.
Anche la politica deve fare la propria parte: liberare la Rai dal controllo dei partiti e dei governi è urgente se si vuole costruire il futuro del Servizio Pubblico.
L’Esecutivo Nazionale Usigrai
Roma, 24 luglio 2014

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