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Contratti 28 Feb 2007

Serventi Longhi: “Il Governo faccia di più e dia una svolta per il rinnovo del contratto scaduto da due anni. La situazione è gravissima ma noi non molliamo”

Due anni esatti senza contratto rinnovato. I giornalisti 'celebrano' il compleanno con una conferenza stampa a Montecitorio del segretario generale della Fnsi Paolo Serventi Longhi, che denuncia questa "circostanza gravissima rispetto alla quale eleviamo la più forte protesta possibile"

Due anni esatti senza contratto rinnovato. I giornalisti 'celebrano' il compleanno con una conferenza stampa a Montecitorio del segretario generale della Fnsi Paolo Serventi Longhi, che denuncia questa "circostanza gravissima rispetto alla quale eleviamo la più forte protesta possibile"

In particolare il leader dei sindacato, che parla insieme al suo vice Guido Besana, si rivolge alle Istituzioni: "abbiamo il diritto e il dovere di chiedere al Parlamento e al governo di dare una svolta. Dovete fare di più, creare le condizioni per riportarci ad un tavolo di negoziato sereno. Parole importanti sono state dette sulla nostra vertenza, il passo successivo ancora non è stato fatto". Serventi lamenta che "il sistema dell'informazione ha un deficit legislativo gravissimo" ed invita perciò ad intervenire in materia di riforma del sistema radiotelevisivo e di legge sull'editoria. Quindi invita a "sbloccare alcune delle questioni che abbiamo di fronte", come quella della riforma previdenziale, approvata ma non entrata in vigore per il mancato via libera da parte degli editori: "il ministro del Lavoro liberi la riforma dell'Inpgi immediatamente, la renda esecutiva anche se gli editori hanno annunciato di ricorrere al Tar". Nel frattempo il segretario della Fnsi annuncia che "il periodo di sospensione" delle iniziative di lotta "sta scadendo" e che a metà marzo si riuniranno Consulta dei Cdr e commissione contratto per decidere come rispondere al prolungato rifiuto della Fieg di aprire le trattative per il rinnovo del contratto: "speriamo che gli editori comprendano che tirando troppo la corda la si spezza a loro danno". (Adnkronos) A metà marzo potrebbe essere indetta una nuova ondata di mobilitazione dei giornalisti che lottano esattamente da due anni per il rinnovo del contratto di lavoro: la decisione sarà presa dalla conferenza dei comitati di redazione che si riunisce il 14 marzo all' hotel Ergife di Roma. ''Deve essere chiaro che la categoria non molla'', ha detto il segretario della Fnsi Paolo Serventi Longhi in una conferenza stampa convocata alla Camera dei Deputati. Il sindacato cerca ancora la riapertura della trattativa e chiede al Governo, al Parlamento e alle Istituzioni di fare di più: ''Oggi Prodi chiede la fiducia al Senato. Mi auguro che la crisi si risolva al più presto e non per spirito di schieramento ma perché il Paese ha bisogno di stabilita'''. E più volte Serventi si è rivolto all'esecutivo per chiedergli di creare le condizioni affinché le parti possano sedersi a un tavolo e avviare un negoziato sereno. ''Non deve passare - dice il segretario - la linea della chiusura sposata dagli editori''. Serventi ricorda le tappe della vertenza e le richieste della categoria, sottolinea il vuoto legislativo legato al mondo dell'editoria e dell'informazione nel suo complesso e osserva come dai tempi del governo Berlusconi non siano stati fatti decisivi progressi per colmare queste lacune. Il mondo dell'informazione è totalmente assente dai dodici punti programmatici di Romano Prodi, un'assenza che preoccupa particolarmente il sindacato dei giornalisti. Il segretario si sofferma sulla difficile situazione dell'Inpgi e al ministro del Lavoro Cesare Damiano chiede: ''Bisogna liberare la riforma dell'Inpgi, renderla esecutiva e respingere la minaccia degli editori di ricorrere al Tar''. Le sorti dell'Istituto di Previdenza si sono ormai legate a quelle del contratto in una logica che ''non può passare, come non può passare la linea di chiusura perseguita dagli editori''. ''Da dicembre - aggiunge Serventi riferendosi allo stop degli scioperi - per senso di responsabilità 'abbiamo fermato le macchine'. Ma la sospensione sta scadendo e la conferenza dei Cdr avrà il compito di dire come andare avanti''. Non ci sono divisioni di sorta, ribadisce Serventi che ricorda il sacrificio degli scioperi fatti fino ad ora dai giornalisti e chiude con un messaggio: ''Gli editori riflettano e accolgano la proposta Damiano per riunirci attorno a un tavolo a partire dalla riforma dell'Inpgi''. Ancora un invito alla ragionevolezza, un appello al governo e alle istituzioni e appuntamento al 14 marzo: ''Le nostre proposte saranno ferme, prudenti ma determinate. Una cosa è chiara: non molliamo''. (ANSA) I giornalisti italiani attendono da due anni il rinnovo del contratto di lavoro con gli editori della Fieg senza che si sia mai aperta una vera trattativa, nonostante le ripetute manifestazioni di disponibilità del Sindacato. Lettera aperta per spiegare le ragioni dei giornalisti. “Cara cittadina, caro cittadino, da due anni i giornalisti italiani attendono il rinnovo del contratto di lavoro con gli editori della Fieg. Proprio oggi 28 febbraio ricorre il secondo anniversario della scadenza del principale contratto di categoria, che gli editori rifiutano di rinnovare impedendo ostinatamente anche l’inizio di una trattativa, sollecitata dalle più alte cariche dello Stato, dalle Istituzioni, dal Parlamento e per la quale il Ministro del Lavoro, Cesare Damiano, ha più volte proposto, inutilmente, un tavolo tecnico. I giornalisti pongono una serie di problemi al cui centro vi è una tutela della dignità professionale e delle condizioni di vita e di lavoro di migliaia di giornalisti freelance e precari, sfruttati e mal pagati. Il Sindacato unitario dei giornalisti si è detto disponibile ad un negoziato senza pregiudiziali, sereno, che consenta soluzioni avanzate in una fase di grande sviluppo degli strumenti di comunicazione di massa. Per tutta risposta gli editori hanno respinto le richieste dei giornalisti e, soprattutto, si sono dichiarati non disponibili a cominciare il confronto. Una posizione questa che mette in discussione il diritto costituzionale alla contrattazione e che rende difficilissime le relazioni sindacali in moltissime aziende del mondo dell’informazione. Gli editori assumono un atteggiamento che appare ostruzionistico persino nei tavoli di negoziato aperti dal governo sui temi del mercato del lavoro giornalistico, della riforma dell’editoria, della riforma della previdenza autonoma dei giornalisti. La Fnsi, le Associazioni Regionali di Stampa e i Comitati e Fiduciari di redazione chiedono agli editori di accogliere gli inviti delle istituzioni e la disponibilità del Sindacato e di aprire finalmente un negoziato che può evitare nuove pesanti azioni di mobilitazione e di sciopero".

@fnsisocial

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